31 dicembre 2005

Felice 2006


Ultimo post del 2005. Come l'anno scorso, aspetto l'anno nuovo in campagna, a Bellisola, con un piccolo gruppo di amici. Fa freddo (-2 oggi) ma ci sono due camini, il riscaldamento con il bombolone, uno stabilimento termale a 4 chilometri in cui immergersi nell'acqua a 34 gradi, l'iPod attaccato allo stereo pieno di nuova musica, la gatta che ronfa, e circa due mesi di fumetti americani arretrati da leggere (ieri mi sono fatto una prima dose di una quarantina di Marvel recenti, a presto la recensione...). E poi tanto cibo buono da cucinare in compagnia (vedi foto)...

Non mi piace fare i consuntivi di fine anno, e quindi ve li risparmio (mi piace di più fare i buoni propositi (adesso ci penso e poi ve li sciorino in un prossimo post).
Tuttavia, nel numero di XL in edicola oggi, ho scoperto con mia somma sorpresa che su 10 fumetti "must" del 2005, quattro sono nostri, e che su 10 DVD dell'anno... ci siamo piazzati tra i primissimi con Ghost in the shell.
Come direbbe qualcuno: "We must be doing something good".

Buon anno a tutti... e auguri!

Macroprogetto n. 1


Finalmente è stato annunciato uno dei tanti macroprogetti che mi ha tenuto impegnato (ossessionato?) negli ultimi mesi. L'Espresso ha annunciato la collana in 10 volumi dedicata all'integrale di Corto Maltese, e indovinate chi sarà il partner editoriale dell'iniziativa? Proprio noi di Panini Comics. Dopo una gestazione durata sei mesi, e dopo un turbinio di lavoro che vi risparmio, ecco arrivare "l'integrale" di Corto, tutto ma proprio tutto l'archivio fumettistico di questo personaggio mitico, in una edizione unica al mondo. Onore e glora a Francesco, Sara, Simon, i tre redattori dell'opera, che hanno sfornato un prodotto eccellente vincendo un'incredibile corsa contro il tempo.
Questo è solo il primo dei famosi "macroprogetti" di cui vi accenno da mesi. Per i prossimi, abbiate pazienza... ve ne basterà poca.

26 dicembre 2005

E i manga?

Si tranquillizzino i manga fan... non ho intenzione di ignorare nel blog i temi relativi a fumetti e animazione giapponese, cioé i motivi veri che mi hanno spinto in pieno dicembre a fare la mia versione di Bill Murray e di perdermi in translation tra jet lag e dispepsie varie, peraltro senza Scarlett Johanson o equivalenti nei paraggi, ma solo in compagnia dei magnifici Sebastien Dallain e Walter De Marchi.

Come sempre, a Tokyo ho passato in rassegna tutti o quasi i nostri partner nipponici tradizionali, con qualche nuovo incontro relativo soprattutto alle serie animate. Diciamo che in generale gli affari sono andati molto, molto bene, e che nel 2006-2007, in Italia ma non solo, andremo a proporre "cose" molto interessanti, davvero. Come sapete, più di questo non posso dire. C'è solo una serie, cui già avevo accennato in queste pagine, che mi sta molto a cuore, che pensavo di aver perso di vista, ma che è tornata in ballo e che potremmo annunciare tra 4-6 settimane, per poi uscire a metà anno. Diverrà - ne sono sicuro - la vostra serie manga favorita, al pari di Berserk o MPD Psycho. Di più non dico, fidatevi...

Posso invece dilungarmi sul lato "ludico" di questo viaggio. Con il Natale alle porte, Shueisha ha organizzato come sempre una "Jump Festa", una specie di fiera di due giorni dedicata ai personaggi della sua rivista, Shonen Jump. La "festa" si teneva a Maruhari, un centro fieristico alla periferia di Tokyo (a un'oretta di treno, tanto per gradire), e per l'occasione Shueisha ha convocato un bel po' di editori da tutto il mondo. Mi sono ritrovato quindi a Tokyo contemporaneamente a rappresentanti di Glenat, Dargaud, Tokyopop, J'Ai Lu e DC Comics.
Non sono quindi mancati, prima della festa, gli appuntamenti mondani.

Il mercoledì abbiamo iniziato con il gala di Tuttle Mori, la principale agenzia che si occupa di diritti manga. Nel salone da ballo del Tokyo Prince Hotel c'era mezza editoria mondiale del fumetto, e ci siamo trovati a sorseggiare champagne e mangiare sushi assieme a Jim Lee e ai rappresentanti di tantissimi editori, giapponesi ed europei.
E nelle serate successive, cena brasiliana organizzata dalla DC Comics (ospite d'onore, il simpaticissimo autore di Togari, Natsume Yoshinori, seguita dalla cena Shueisha (sempre con Jim Lee ospite, nonché Yasuhiro Nightow di Trigun e Nobuhiro Watsuki di Rurouni Kenshin (che nonostante siano due star assolute hanno dimostrato di essere più timide e schive del 99% degli autori che conosco).
Nella foto che vedete di fianco, scattata da Walter, vedete il sottoscritto con Sebastien, Jim Lee e signora e infine Mr Yoshinori, in un locale di Omote Sando, alle prese con una serie di caipirinhas di fine serata.

Alla fine della settimana, finalmente ha avuto inizio la "festa", una sorta di mini convention con 55.000 ragazzini urlanti, stand dedicati solo agli eroi di Shonen Jump e al loro merchandising, e un servizio catering solo minimamente migliore di quello di Lucca (avete presente come possono essere gli Hot Dog in Giappone?). Comunque, è servito a capire meglio le tendenze del genere shonen, quello per ragazzini, tanto per indenderci. Un genere sicuramente difficile in Italia, ma diffusissimo all'estero, nel quale siamo e saremo sempre più impegnati, per la gioia (presumo) più dei vostri fratellini che vostra...

25 dicembre 2005

Memoirs of a gaijin


Il Giappone è, sotto tutti gli aspetti, un trip. Prendi l'aereo, rimani 12 ore in aria a 10.000 metri sorvolando l'Austria, la Polonia, la Russia, la Siberia, la Cina, e poi atterri nel posto che più di ogni altro ti fa pensare di essere non in un altro paese, ma in un altro pianeta. Quando ho visto Lost in translation, la cosa che più mi ha stupito è che la Coppola ripende tutti i "miti" del turista in Giappone, uno a uno, nessuno escluso... e che tutti questi "miti" sono veri, verissimi, così veri che quasi non ci si crede.

La città sterminata, la gente che brulica, sciamando come formiche e che ti ignora, il senso di spaesamento di essere così diverso da tutti gli altri, così unico e in fondo così solo in mezzo a 12 milioni di persone basse almeno 30 centimetri più di te, che si arrabattano freneticamente tra metro, lavoro, cibo, alcol, metro, aspirando a chissà quali cose e sognando chissà quali sogni

Gli hotel occidentali, così perfetti e freddi, un rifugio dal mondo esterno, ma allo stesso tempo una piccola trappola terribile, in cui rimani solo con te stesso, con la tua insonnia che non dà tregua, con la TV che trasmette cose incomprensibili a ogni ora, con la città che si stende ai tuoi piedi, così piatta sotto ai 30 piani da cui la osservi, con la sua essenza antica ed impietosa, le strade piene solo di taxi, vuote dopo mezzanotte, e tu pensi a quanto ogni cosa da qui appaia lontana, dall'altro lato del mondo, in un altro pianeta, forse.

Il cibo onnipresente, modulare, minimalista, buonissimo e rivoltante. Crudo, cotto, da cuocere, sminuzzato e polverizzato, da afferrare in punta di bacchetta e da succhiare facendo il massimo rumore possibile. Da annegare nella birra, nel saké, magari anche nel vino. Seduti per terra, con i piedi sotto il sedere, oppure a tavola, facendo lo shabu shabu, cioé cuocendosi la carne da sé nel pentolone di brodo che spumeggia davanti, questa carne così bianca, di mucche allevate a birra e massaggiate affinché il grasso sia uniformemente miscelato al magro.

I treni che vanno implacabili, affollati all'inverosimile o mezzi vuoti con la gente che dorme sulle poltrone, con le stazioni che vengono annunciate da voci di donna che sembrano cantare, e annunciano "Akasaka Mitsuke" o "Omote Sando" mettendo un accento su ogni sillaba, come una cantilena. La rete di metro che si incrocia con quella dei treni, con queste stazioni labirintiche, con dozzine di uscite segnalate in giallo, ognuna che porta a un punto diverso del quartiere, spesso dentro palazzi o grandi magazzini, in modo che il fuori, il dentro, il sopra, il sotto, l'esterno e l'interno si mescolano, mentre sempre e comunque la fiumana della gente ti accompagna o ti ostacola, e tua la guardi, a bocca spasmodicamente aperta.

E poi la città, con queste giornate di inverno impossibilmente terse e perfette, senza una nuvola in cielo, con sei-sette gradi fuori e trenta in quasiasi posto al chiuso, tutto un togliersi e rimettersi il giaccone. E poi la città, con i suoi viali e le sue straduzze, la tangenziale che gira in mezzo ai palazzi, che dal taxi si vede dentro le case. La città con i suoi parchi e i suoi giardini, e la sua tour Eiffel, il suo Golden Gate, la sua Statua della libertà. Con Omote Sando, alias i suoi Champs Elysees, e i bar, i ristoranti, i centri commerciali. Tutto frenetico, brulicante, mozzafiato.

E i giapponesi. Di solito tutti uguali, anche quando cercano disperatamente di essere diversi, vestiti in giacca e cravatta o con il tailleur, oppure tutti colorati con impossibili capelli e "mise" improbabili. Con i loro modi gentili, ma in fondo enigmatici. Loro non guardano me, ma io guardo loro. Sempre. Cerco di capire a cosa pensano, cosa vorrebbero ricevere per Natale, quali sono le loro aspirazioni. Cosa sanno del mondo fuori dal loro ciclo casa-lavoro-ristorante-casa. Li guardo, e un po' mi piacciono, un po' mi intrippano, un po' mi fanno paura. Ma sono così gentili e pronti ad aiutarmi, che gli perdono tutto. E gli sorrido.

24 dicembre 2005

'twas the night before Christmas...

Spero non siate troppo delusi dal mio silenzio... il viaggio in Giappone mi ha lasciato fisicamente a pezzi, e sono "crollato" ogni sera attorno alle 22. Persino la sera della cena di Natale di Panini Comics ero in forma pessima. Nei prossimi giorni, riposato e rinfrancato da tortellini della migliore tradizione emiliana e fritti nella migliore tradizione laziale, posterò a raffica su Giappone, manga, fumetti, Natale, musica, romanzi, padri e figli... Nel frattempo, auguri a tutti coloro che leggono in diretta, e una "chicca": il disegno d'auguri che mi ha fatto la redazione Panini Comics, con un testo esilarante scritto da Stefano Munarini, perfida e ficcante parodia di questo blog (ingrandite l'immagine e leggete il testo: merita...).

Ancora auguri!

20 dicembre 2005

I'm back...


Vi sono mancato, vero? Volevo postare dal Giappone, ma ero troppo di corsa e/o troppo "jet-laggato" per riuscirci. E adesso mi si chiudono gli occhi mentre ascolto Ballarò e la gatta si lecca sul divano. Appena ho un minuto e sono sveglio, vi racconto tutto. Giuro!

06 dicembre 2005

Uncanny Tuesday


Che emozione... non mi aspettavo che fosse oggi, ma è bastato collegarmi al sito Panini per trovare la news sul trailer di X-MEN 3.
Un clic, un attimo di attesa, e poi sul mio iBook è comparso il trailer del film più atteso dagli appassionati di mutanti. E che trailer! Davvero bello, bellissimo, non dico di più, dovete precipitarvi a vederlo. Persino Tempesta sembra convincente... E i miei favoriti, Wolverine e Jean Grey: che spettacolo.
Ma basta fare il fanboy...
Qualche aggiornamento da Viale Emilio Po.
E' iniziato dicembre, e il lavoro rallenta un po'. Se non fosse per i 4-5 progetti "macro" che mi continuano a tenere occupatissimo, non c'è molta carne al fuoco. Il programma 2006 in generale è definito, il budget è chiuso... per fortuna lunedì prossimo vado in Giappone per una settimana, a seguire gli sviluppi nipponici ultimi e a cercare nuovi interessanti aggiunte per Planet Manga e Panini Video. Sicuramente cercherò di fare dei reportage in diretta, anche se riservatezza richiederebbe un totale black out informativo (persino il nome degli editori che vedo o la sequenza in cui lo faccio potrebbero essere definite "informazioni sensibili"). Vedrò come riuscire a darvi degli spunti curiosi senza violare la "privacy professionale".

Que mas?

Beh, oggi uno dei migliori giovani talenti del fumetto USA mi ha proposto un fumetto spettacolare da lui creato. Fosse per me, lo pubblicherei subito, ma di certo saremo in molti a conterdecelo. Comunque sia, chiunque lo pubblicherà, sarà da leggere assolutamente: era un bel pezzo che non sentivo un "pitch" così originale (e se non sapete cos'è un pitch, andatevelo a vedere sul sito n. 1 per ogni traduttore, www.onelook.com).

02 dicembre 2005

10 things I learned this week


1) Prima dei quarant'anni, ognuno ha la faccia che gli hanno dato i suoi genitori. Dopo, ognuno ha la faccia che si merita.

2) Stanno già doppiando la quarta e la quinta stagione di Six Feet Under. Informazione da fonte certissima.

3) Posso resistere a STAR WARS non oltre 25 minuti, prima di cadere addormentato come un sasso.

4) Se la riunione di budget dura oltre nove ore senza interruzioni nemmeno per mangiare, all'inizio della sesta ora non so se devo svenire, vomitare o inghiottire un tubetto di tylenol.

5) Il sottotesto simbolico dei super eroi americani sono i miti dei profeti giudeo cristiani. I super eroi islamici saranno ispirati ai 99 attributi di Allah.

6) Il nuovo Dottor Who ha una faccia irresistibile e un sorriso da cavallo. La sua assistente sembra una delle Spice Girls.

7) "Ogni volta --- ogni maggese che ritorna a dar vita a un seme --- sarà vita nuova anche per me..."

8) In Birds of Prey (su Canal Jimmy), l'unico personaggio vagamente uguale al suo equivalente a fumetti è Barbara Gordon alias Oracolo alias l'ex Batgirl.

9) Daria Bignardi è l'unica donna della TV italiana che vorrei conoscere.

10) Le cose che si fanno non importano. Sono solo, solamente, sovrastruttura.