30 aprile 2007

The day before


Ara pacis
Originally uploaded by Marco40134.
Domani è un altro giorno, e un altro compleanno. Ne compio 42, anche se ormai da novembre sto attuando una sorta di satira preventiva e mi dichiaro quarantaduenne (a tal punto che l’altro giorno per un attimo ho pensato di starne per compiere 43).
Così approfittando del ponte me ne sono venuto qua in campagna, a preparare la festa di domani, scrivere, leggere, ascoltare musica, fare foto, tradurre poesie; insomma, più o meno il mio menù ideale per prepararmi al fatidico giorno, e riprendermi da queste due settimane di tourbillon lavorativo. So che non ho scritto molto ultimamente, e che questa Cannes, questa Barcellona, questa Fiera di Bologna, rischiano quindi di cadere nell’oblio blogghesco (o blogghiano?), ma concedetemi che sia così. Sto pensando a come rivedere e ripensare le modalità di gestione di questo spazio, e nell’attesa di decidere se e come affrontare sul blog le cronache di ordinaria transumanza della mia vita, saranno settimane tematicamente un po’ interlocutorie, queste, almeno così credo e penso nell’ultimo giorno da quarantunenne.

E prima di andare in cucina a iniziare a frullare i ceci per l’hummus, due comunicati di servizio:

domani dalle 22 alle 23 dovrei essere in diretta su Radio24 per uno speciale su Spider-Man 3 (spero di essere abbastanza lucido per dire qualcosa di sensato...;-). Se non sapete come meglio passare un martedì sera, check it out.

da oggi è online una mia minirecensione di Spider-Man 3, sul sito Paninicomics.it. La trovate a questo indirizzo.

Buon primo maggio a tutti….

26 aprile 2007

While I was out


Spidey 3
Originally uploaded by Marco40134.
Sono stato a Cannes e a Barcellona, alla Fiera del Libro di Bologna, a Roma a vedere Spider-man 3 con gli attori in anteprima, a Roma a vedere Durer, l'Ara Pacis e la nuova MacRo. Insomma, ho fatto tutto, ma non ho avuto tempo di aggiornare il web. Perdonatemi. Molto bolle in pentola, anche per questo blog e per il suo spero folgorante futuro. Stay tuned.

15 aprile 2007

Altra vigilia


Sono di nuovo in partenza, dopo un periodo di relativo stato stanziale. E prima di iniziare con i reportage sul viaggio imminente, che mi porterà tra la Francia e la Spagna, una serie rapida di segnalazioni dagli ultimi giorni.

VISTO Le vite degli altri, il film tedesco vincitore del premio Oscar. Bellissime interpretazioni, si gode appieno nonostante le oltre due ore, ma a pensarci bene qualche scorciatoia nella sceneggiatura c'è, e un qualche elemento un po' semplicistico. Da vedere, però.

FINITA la quinta stagione di Six Feet Under. La mia amica Laura, grossa fan della serie, mi aveva detto "I just cried, cried, cried, and I could not stop", e devo dire che anche per me è stato un coccolone. Le ultime due stagioni della serie, pur doppiate, non vengono messe in onda in Italia (troppo forti? troppo dissacranti? eversive? sconvolgenti? intelligenti?). Ho dovuto quindi prendere i DVD spagnoli, che contengono però anche il doppiaggio nella nostra lingua. Le ho viste un po' alla volta, negli ultimi mesi, anche perché il contenuto emotivo di queste ultime puntate era così forte e sconvolgente, che vederle più di una alla volta era impensabile.
E alla fine, un po' nella terzultima puntata, ma soprattutto nelle ultime scene dell'ultima, ho pianto pure io, eccome: la famiglia Fisher alla fine era diventata un po' anche la mia, e nel dire loro addio ho provato uno struggimento raro, prezioso, intenso.

MANGIATO in maniera incredibile alla "Ca' del rio Zafferino", agriturismo iper genuino in un angolo nascosto e spettacolare della valle del Sillaro, nell'ultimissimo lembo di Romagna prima che inizi la Toscana. Si deve lasciare la provinciale 21 dopo Belvedere, a 30 km circa a sud di Castel San Pietro. In fondo a una strada sterrata che fiancheggia il torrente omonimo, l'agriturismo - un'antica stazione di dogana del 400 - ha cavalli, gatti, polli, cani, e una cucina romagnola cotta sul momento, con tanto di forno esterno per arrosti, pizze e patate. E' decisamente fuori mano per chi non vive a Bologna, Imola o Firenze, ma se siete della zona e fate mai dei giri in Appennino, ne vale assolutamente, incontestabilmente la pena.

13 aprile 2007

Passaggi


Angelus
Originally uploaded by fotoharing.
Ieri si è spento dopo una lunga malattia il babbo di Stefano Munarini, che fa parte della famiglia di Panini Comics fin dal primo giorno, e che da tempo si dedica al ruolo glorioso e intricato di webmaster del nostro sito. Più che un collaboratore, Stefano è un amico, dato che ci conosciamo da quando eravamo ragazzini, e collezionavamo assieme albi americani.
In questo momento difficile, siamo tutti vicini a Stefano, Bea e al resto della famiglia Munarini, e confido che anche voi lettori di cuoredichina saprete indirizzare un pensiero anche a questo doloroso ma inevitabile passaggio, quando si spezzano le voci, regna il silenzio, e si guarda il cielo con una preghiera sulle labbra.

Eran trecento...


Ho visto il film 300, adattamento del fumetto di Frank Miller. Ne avevo sentito parlare malissimo, e dato che a me Sin City non era piaciuto più di tanto, sono andato al cinema con basse aspettative. Invece, tecnicamente e visivamente, 300 funziona, è scattante, innovativo, iconograficamente ardito. Si ispira al fumetto - a momenti - quasi vignetta per vignetta, dettaglio per dettaglio, ma la cosa non disturba più di tanto, forse perché la graphic novel, con il suo formato widescreen e i colori lividi di Lynn Varley, quasi presagiva la trasposizione sul grande schermo.
Sulla sceneggiatura se ne sono dette di tutti i colori, che Miller è un fascista, che 300 è una metafora dei bellicosi ma leali americani contro gli immorali, corrotti e sotto-sotto vigliacchi islamici. Tuttavia, il fumetto risale al 1998, tre anni prima dell'11 settembre, e forse andare a ricalcare questa possibile metafora è ingeneroso nei confronti di Miller. Gli Spartani erano gli Spartani, privi di politically correctness, assassini di neonati disabili, assassini di diplomatici e messaggeri. ma indubbiamente con il sacrificio dei 300 delle Termopili hanno fermato un'invasione asiatica, e senza quel sacrificio forse oggi bloggherei in una lingua neopersiana anziché in una neolatina. Forse Miller ha romanzato troppo la verità storica, ma 300 non ha la pretesa di essere un film storico: tutta la sua struttura e la sua estetica sono artificiali, teatrali, costruite a tavolino, coreografate, photoshoppate. Il risultato può essere discutibile quanto volete, ma è decisamente geniale, e un appassionato di cinema, di comics o di entrambi, non può perderlo...

Di 300, tra l'altro, parlerò SABATO SERA ALLE 20 su Radio 24, nel corso della trasmissione LA ROSA PURPUREA. Se siete in zona radiofonica, non perdete il programma, condotto dalla sfavillante Marta Cagnola.

11 aprile 2007

Ancora ribollimenti


Negli scorsi mesi, più volte vi ho fatto intravedere alcuni dei progetti fumettistici cui stavo lavorando, a volte in maniera sibillina, altre più esplicita. Avrete notato che ho un po’ smesso questo tipo di teaser, non perché non stia lavorando a niente di speciale, ma perché le cose più macro che sono in ballo ora in Panini Comics sono soprattutto autoproduzioni. Ebbene sì, stiamo lentamente entrando nel campo dei fumetti prodotti al 100% da noi, in maniera più netta rispetto al passato. Ci sono stati già esperimenti, da EUROPA a FANDANGO, da ARKHAIN a IL SEGRETO DEL VETRO, per non parlare di RAT-MAN, che è genuinamente un’autoproduzione, pur nella formula “one man band” caratteristica di Leo. Adesso ho tra le mani, non una, non due, ma quasi una DOZZINA di fumetti che sono o saranno prodotti da Panini, di solito one-shot o miniserie di 4-8 numeri, ma pur sempre una dozzina di fumetti, con tanti scrittori, disegnatori, coloristi, inchiostratori.
E’ sicuramente un aspetto nuovo per me, che anche se lavoro nei comics da 21 anni e passa, di solito mi sono cimentato più nell’ebrezza della programmazione di ristampe e traduzioni e nelle complesse diplomazie del licensing, piuttosto che in revisione di sceneggiature e in brainstorming su progetti che nascono dal foglio bianco. Alcuni di questi progetti, tipo quelli su licenza Marvel, sono già stati annunciati, ma la maggioranza è ancora coperta da un fittissimo velo di mistero, un po’ per ovvi motivi di riservatezza, spesso perché le tempistiche di molti autori sono così imprevedibili, che annunciare oggi un albo che non si sa se uscirà nel 2008 o nel 2009 sembrerebbe un tantinello futile.
Non ci sono solo le produzioni a bollire in pentola in questi mesi alla Panini. La gestione di classiche licenze come Marvel o Shueisha attraversa un momento magico, ma proprio per questo ricchissimo di opportunità, alcune ovvie, altre da inventare da zero. Tantissimo bolle in pentola, tantissimo già si intravede, e se pensate che CIVIL WAR sia un evento eccitante, aspettate di vedere l’autunno e il programma 2008 e POI inizierete a capire davvero dove stiamo andando.
Infine, ci sono le licenze nuove, il nostro bread and butter, con cose davvero strepitose, alcune addirittura invisibili ai non addetti ai lavori, ma ambite ancora prima di essere annunciate. Stay tuned for more….

09 aprile 2007

Pasqua e Pasquetta


Ancora una pasqua a casa. Da quando sono indipendente, e posso decidere dove andare per la ricorrenza, confesso che sono stato quasi sempre a Bologna o provincia, salvo qualche puntata all’isola d’Elba, molto rarefatta ormai. E da quando c’è Bellisola, la Pasqua si passa qua, sulle colline del Sillaro, in versione festa mobile. La casa è aperta ad amici vicini e lontani, anche agli amici degli amici, the more the terrier. Tre giorni a mangiare, fare grigliate, prendere il sole sulle sdraio, camminare, bere, leggere, ascoltare musica, chiacchierare. Con gli immancabili bambini che qualcuno porta che restano basiti davanti alle librerie piene di fumetti, e poi si mettono a disegnare con gli acquarelli. Con l’aria così impalbabile e sottile che inalarla dà una specie di ebbrezza. Con gli amici di sempre e quelli conosciuti ieri, con i quali si parla di calcio, rugby, The Authority, Grant Morrison, le scuole medie di Bologna, spiritualità, tatuaggi, astrologia, natura, inquinamento, e mille altre cose ancora. Con la gatta Emma invitata d’onore che per 72 ore scopre le bellezze della natura senza controllo. Con il caminetto che scoppietta e le candele sui davanzali. Con il boschetto di querce vicino alla casa dove ci si può sempre rifugiare se si vuole stare soli, e chiudere gli occhi, e ascoltare il vento.

Buona pasqua a tutti, impavidi lettori del blog. Che questo momento di passaggio vi porti rinascita, consapevolezza, amore.

06 aprile 2007

And who shall fight for him?


The Absolute Silence
Originally uploaded by fabbriciuse.
Pare si chiamasse Marco, come me. Aveva 16 anni, era il primo della classe, in una scuola "per bene" di Torino. Era deriso, preso in giro. Lo chiamavano Jonathan, come il protagonista del Grande Fratello in odore di omosessualità. Gli avranno detto femminuccia, finocchio, gay, o chissà quale altra crudeltà. E lui, davanti a una cattiveria senza respiro, in una mattina di aprile del settimo anno del terzo millennio, ha scritto una lettera di addio e si è gettato dalla finestra, nell'Italia perbene che ama la famiglia, e la vuole difendere da tutto ciò che la minaccia, anche da un adolescente che non si conforma al modello prevalente dei ragazzi di oggi.

Tutt'oggi, leggendo internet, ascoltando il telegiornale, ho sentito la rabbia montare. Mi piacerebbe andare domani nella classe dei compagni di Marco e guardarli in faccia uno a uno. Fissarli negli occhi, per vedere se ci sono lacrime, se c'è pentimento, se c'è consapevolezza, coscienza della propria disperata vacuità, dello scollamento con il consorzio umano, con la pietas che ci rende degni di chiamarci uomini. E ho paura che, con qualche eccezione, non vedrei nulla di tutto questo, ma solo incredulità, autoassoluzione, disprezzo, arroganza.
Poi, soprattutto, vorrei guardare in faccia i loro genitori, e chiedergli che cosa pensano di avere insegnato ai loro figli, quali valori siano riusciti ad inculcargli, come possano ancora riuscire a guardarsi nello specchio. Temo però che ci troverei la stessa insensibilità, lo stesso vuoto, lo stesso perbenismo ipocrita, quello delle famigliole che vanno magari al Family Day per proteggere la Famiglia con la F maiuscola, ma poi non sanno insegnare ai loro figli il rispetto per l'altro, l'accettazione, l'amore vero, per la famiglia vera, quella del genere umano tutto con le sue unicità e le sue differenze, l'amore cristiano nella sua vera, universale, bistrattata accezione.

Mi fa male pensare soprattutto che per Marco, quando era vivo, non abbia combattuto nessuno. Non un amico, non un professore, non un parente, non un vicino. Nessuno che gli sia stato al fianco, che lo abbia consolato, difeso, sostenuto. Che gli abbia dato coraggio, fiducia, amicizia vera, che gli abbia fatto capire il suo valore, la sua forza. E come sempre succede con il suicidio, ora è troppo tardi per questo, restano solo il rimpianto e la rabbia, e la voglia di urlare.

04 aprile 2007

Satori


Il cielo di Bray
Originally uploaded by fabbriciuse.
--- sopravviene l'esperienza del satori, del risveglio. Tutt'a un tratto il mondo è lì. Ti risvegli dal trance come ti sveglieresti da un sogno. Sei di nuovo tutto lì. E lo scopo della terapia, lo scopo della crescita, è quello di perdere una parte sempre maggiore della 'mente', della testa, e di riprendere una parte sempre maggiore dei sensi; di essere sempre più in contatto, di essere in contatto con se stessi, e in contatto col mondo, invece di essere in contatto solo con le proprie fantasie, con i propri pregiudizi, con le proprie apprensioni, e via dicendo----


Sto leggendo La terapia gestaltica parola per parola, uno dei testi chiave della gestalt, scritto da Frederick Perls, il neuropsichiatra tedesco che emigrò in Sudafrica e poi in USA per sfuggire al nazismo, e ideò la terapia gestaltica più o meno come oggi la conosciamo. Tutto il libro è una trascrizione di seminari tenuti da Perls tra il 66 e il 68, e le prime 80 pagine sono di quelle letture ipnotoche, una di quelle esperienze che ti si conficcano nella mente e procedono al ritmo di un'idea ogni 10 righe.

Il pezzettino con cui ho aperto il post è uno dei tanti, e dà una perfetta descrizione del satori, il momento di lucidità in cui tutto è chiaro, nitido, presente. Il momento magico del qui e dell'adesso. In cui si spengono le ansie, si accende la visione, tutto è presente, tutto è qui.

02 aprile 2007

Tredici, e venti, anni dopo.


Oggi la casa editrice che dirigo compie 13 anni. Era il 2 aprile 1994 quando i nostri primi 5 albi uscivano in edicola, e io ero all'isola d'Elba, e c'era tanto vento, e chiamai da una cabina telefonica l'ufficio per sentire come andavano le cose, e confermare che erano usciti anche lì, a Marciana Marina, quei numeri zero dell'Uomo Ragno e compagnia.
E- coincidenza-proprio oggi ho consegnato il mio editoriale per Uomo Ragno 461, il numero del ventesimo anniversario, che uscirà a metà maggio, perché, anche se Marvel Italia-Panini Comics ha 13 anni, la testata madre ebbe una vita precedente, presso le edizioni Star Comics di Perugia, dal maggio 1987 al marzo 1994. Pensavo di non sapere cosa scrivere, dato che ho già festeggiato i numeri 100, 200, 300, 400, il decimo anniversario, e altri intermedi, ma alla fine è come andare in bicicletta: si fa un respiro, ci si mette in sella, e si inizia a pedalare.