02 novembre 2010

Il giorno dei morti, l'oltraggio


Pier Paolo Pasolini - in memoriam
Inserito originariamente da duineser

Mi scrive Matteo, un mio amico, verso le 19.00 stasera. Matteo è di Castelmaggiore, è un economista, gli piace camminare, mangiare il gelato, lavora all'ufficio ricerche di Unioncamere, ed è gay. E oggi mi scrive “I miei genitori sono scandalizzati dalla nuova minchiata di Silvio. Mio padre lo vuole menare. E' necessario fare qualcosa. Porta il paese alla rovina totale.”.

Ci penso su un attimo, e poi penso che è un meraviglioso incipit, una chiosa a una giornata come questa. Un giorno in cui l'Italia è andata sott'acqua, la spazzatura ha continuato a seppellire Napoli, problemi come disoccupazione e de-industrializzazione hanno continuato a seminare il loro cancro, ma il paese si è dovuto occupare monocraticamente del nostro premier e delle sue intemperanze senili, e di una odiosa battuta omofoba. Che ha insultato i milioni di italiani che sono gay o sono padri e madri e fratelli e sorelle e amici di gay e di lesbiche, e che non possono accettare di essere paragonati a B, messi su un piatto della bilancia che ha dall'altra parte le attenzioni lubriche del premier per prostitute minorenni.

Perché il problema, caro Silvio Berlusconi, il problema non è il "guardare le belle ragazze". Facessi solo quello, saresti solo un attempato guardone, un pedofilo che ha bisogno di “carne fresca” per accendersi. No, Il problema è che le ragazze o meglio le ragazzine, tu le compri, le sfrutti, le trasformi in carne da macello, ne decidi il destino, come vuoi, con il potere usato a scopo personale, per fini oscuri che possiamo solo immaginare. Ecco. Meglio gay. Meglio 100 volte essere gay. E' più onesto più degno più umano. Grazie di avercelo ricordato, Silvio

Quello che hai detto, quello che si è saputo di te in queste settimane, ha acceso la rabbia di tanta gente. Più del processo Mills. Più del Lodo Alfano. Più delle ville di Antigua e del debito internazionale di Antigua miracolosamente cancellato. Perché quello che è successo, nel bene o nel male, ci tocca tutti nella carne, nel cuore, più da vicino. Ti sei rivelato scopertamente bugiardo, disposto a sovvertire istituzioni e legge pur di aiutare una minorenne con cui avevi avuto chissà quali trascorsi, delle cui parole, chissà, avevi paura. E hai scandalizzato e ferito molti, moltissimi italiani. Che delle legge hanno rispetto. Che non andrebbero mai con una prostituta, men che meno minorenne. E che devono occuparsi di un mutuo, di debiti, di disoccupazione di problemi reali, e non del tuo bunga bunga, dei tuoi festini a base di sesso e chissà cosa altro. Che magari ti hanno votato, ma stavolta si sono stancati, si sono sentiti feriti, abbandonati.

Quindi in un qualche modo la frase sui gay oggi è stata riparatoria. Volevi dire, come ha sottolineato anche Guzzanti stasera, “meglio puttaniere che frocio”. Un messaggio inviato alla pancia di un elettorato rozzo, ignorante, basico, invidioso del tuo patrimonio, del tuo potere, delle belle donne (prezzolate, ma tant'è) che ti ronzano attorno. Il tuo elettorato di base, quello su cui puoi sempre contare.

Ma a volte si fa il passo più lungo della gamba. Offendendo i gay hai offeso anche i loro padri, le loro madri, i loro amici, tutti coloro che sanno distinguere chi comunque vive a testa alta le proprie scelte e sa pagare il prezzo per la propria felicità, e chi si nasconde nelle ville a fare mercimonio del corpo altrui e del destino altrui. Ed è ancora un concetto basico, il bene contro il male, la viltà contro l'orgoglio, la dignità contro la mancanza di rispetto. Tu contro di noi. Ecco Silvio.
E chi vince, stavolta?


PS Oggi è l'anniversario della morte di Pasolini. Sarebbe bello averlo qui, sentire cosa avrebbe da dire oggi. Ma forse, chissà, magicamente, se ci fosse sempre stato in questi anni, forse non saremmo sprofondati così in basso, in questi abissi della civiltà e dell'inconsapevolezza in cui oggi viviamo, o meglio, diciamo di essere vivi.