28 aprile 2006

Three days of rain....


... anzi, cinque o sei.
Sono andato a Marrakesh per il ponte del 25 aprile, con alcuni amici. Uno di loro fa l'architetto, sta progettando un hotel a 5 stelle nella città marocchina, e questo ci ha permesso di risiedere in uno dei migliori alberghi della città, a prezzi assolutamente di favore. Mi ero portato vestiti leggeri, ingannato da un previsione del tempo di cnn.com ottimisticamente estiva. Invece, fin dal giorno prima dell'arrivo, le previsioni più a ridosso davano "pioggia torrenziale", e così è stato. Con il senno di poi, sarebbe stato meglio rimanere a casa, dal momento che Marrakesh, con la pioggia, è una città ingestibile: le strade si allagano, non ci sono in pratica spazi coperti da visitare, muoversi è un incubo. Abbiamo sfidato comunque vento e pioggia, cercando di approfittare dei momenti di stop della pioggia (pochi), di infilarci nei pochi musei e monumenti al coperto, di fare del nostro meglio in una situazione per certi versi incredibile. Ho affrontato la cosa con spirito zen, cercando di godermi il bell'albergo, i cibi raffinati in alcuni ristoranti che non sfigurerebbero a Beverly Hills, e di essere in fondo l'ottimista della compagnia. Non so perché, ma adesso, ripensandoci, lo spirito zen di quei giorni mi abbandona un poco...

25 aprile 2006

Sì, viaggiare


Mi piacciono i viaggio triangolari, quelli che implicano diverse destinazioni in un percorso che non si ripiega mai sulle tappe fatte. Ricordo dei viaggi Bologna-Dublino-Nizza-Bologna, o un recente Bologna-Francoforte-Barcellona-Bologna, o un azzardatissimo Bologna-New York-Barcellona-Bologna. Mi piacciono i viaggi che sono come matrioske, che snodano un paese dietro l'altro e dentro l'altro, come un piccolo caleidoscopio di voci, lingue, sapori, odori. Se devo andare nello stesso mese in due diverse città, perché non combinare i viaggi, riducendo del 25% le tratte aeree da percorrere e ottimizzando lo stress da trasferta?
Eccomi quindi nel mezzo di un viaggio a triangolo, anzi, a pentagono, un Bologna-Parigi-Barcellona-Marrakesh-Barcellona-Bologna in sette giorni, parte lavoro, parte ponte del 25 aprile. Vi scrivo per l'esattezza da Barcellona, da casa di amici italo/belgi che vivono in uno splendido attico sopra la Diagonal, in attesa di cenare a base di tagliolini e insalata. Ma andiamo per ordine e ripercorriamo le tappe del viaggio pentagonale....

La prima tappa è stata Parigi, dove mi sono immerso in segretissimi conciliaboli fumettistici internazionali. Su Parigi, non ci sono appunti da fare e mi rimetto a quello che ho scritto dopo il viaggio di gennaio. Confermo tutto, tuttissimo.
Il giorno dopo, sono arrivato a Barcellona per altri incontri di lavoro, e questa è la prima visita del 2006 nella capitale catalana. Per BCN provo un sentimento di amore assoluto, è uno di quei posti in cui mi sento a casa, in cui i ricordi personali e lavorativi sono tali e tanti che quasi mi sopraffanno, in cui ogni sfumatura della luce, dall'alba al tramonto, porta con sé la sua giusta dose di ricordi e di promesse. Diciamo che è forse la città europea che più sento come mia seconda patria, il posto dove sono certo che un giorno verrò a vivere, e dove ogni volta ritrovarsi è un grandissimo piacere.
Barcellona - e in generale, la Spagna - sono la prova provata di quante occasioni abbia perduto il nostro paese, l'Italia. Camminare, vivere, respirare la Spagna, significa vedere quello che l'Italia ha perduto l'occasione di essere, e che forse non potrà mai più diventare. La Spagna è moderna, dinamica, bella, organizzata. Le strutture sono incredibili, ogni tot anni Barcellona si dota di nuovi sistemi di trasporto pubblico, di nuove aree commerciali, di nuove strutture pubbliche, con un ritmo di crescita impensabile per noi. La città è solare, pulita, organizzata, la gente è gentile, piena di speranza e di gioia di vivere. Si respira ovunque senso di ottimismo e di crescita. Solo per fare un esempio forse stupido, sono stato a fare compere in un centro commerciale a fianco dell'appartamento in cui sono ospite. Nel seminterrato, c'era un reparto "gourmand" con negozi di delicatessen da mezzo mondo, ristorazione rapida di ogni tipo (messicana, italiana, giapponese, spagnola...), il tutto con un grandioso senso del design. Ho pensato e ripensato se avevo mai visto una cosa del genere da noi, e sinceramente tutto quel che mi è venuto in mente sono stati posti simili in Inghilterra o negli States, non in America. Poi sono uscito fuori, ho visto il nuovo sistema di tram da pochi anni inaugurato, in lontananza la torre del gas che da poco ha modificato la skyline con le sue forme ardite, e mi è scappato un sospiro, pensando ai malandati autobus bolognesi, alla metro di Milano o Roma ancora allo stadio embrionale, alla difficoltà che abbiamo anche solo a riparare le buche nelle strade, figuriamoci a costruire nuove opere urbane o extraurbane...
Comunque Barcellona c'è, è a poche ore dall'Italia, e chi di voi non c'è mai stato non sa cosa si perde (ricordatemi di fare un post con i migliori indirizzi barcellonesi, una volta di queste).

E poi, Marrakesh. Ho detto Marrakesh... esatto. Ma dovrete aspettare un momento o due, la cena è pronta. Buona Liberazione a tutti, e buon onomastico a tutti i Marco del mondo.

17 aprile 2006

Passioni pasquali


Pasqua da anni significa riposo assoluto. Dato che normalmente giro come un pazzo da un paese all'altro nei periodi normali, quelli festivi vanno riservati al sonno, alla lettura, magari a qualche passeggiata, ma niente, rigorosamente niente di più. Il menu della Pasqua 2006 è stato quindi staticità al 100%, un po' a Bologna e un po' in campagna, con lussi incredibili tipo siesta pomeridiana tutti i giorni, computer rigorosamente spento, pile e pile di fumetti arretrati da leggere, una capatina al cinema, una passeggiata dove l'appennino romagnolo diventa Toscana, qualche puntata registrata di Nip/Tuck, l'iPod a palla con una selezione tutta di musica brasiliana.
Lasciatemi solo segnalare un paio delle cose che più mi hanno appassionato. Tom Zé non è certo il più "easy" dei cantanti brasiliani, ma uno dei più geniali ed eclettici. Il suo ultimo CD, Estudando o Pagode, si può acquistare sull'iTunes Music Store, e sicuramente piacerà a coloro che amano la musica eclattica, misto di folk, pop, rock, latin, un po' il genere di Vinicio Capossela e del suo ultimo CD. Non sono proprio un fan al 100% di questa musica etnica molto avanguardista, ma dopo averlo sentito due volte, questo CD è uno di quelli che ti si pianta in testa e non ti lascia più andare.
Ma se siete amanti del "classico" brasiliano, sempre sull'ITunes Music Store trovate il CD di Quarteto Jobim Morelenbaum, con alcuni dei grandi pezzi immortali di Jobim reinterpretati in maniera tradizionalmente classica da un quartetto di grandi musicisti. Se non avete neppure UN disco di musica brasiliana, questo potrebbe essere uno degli "entry point" per voi.

Lasciando perdere la musica, un'altra attività che mi ha occupato gran parte del lungo week end pasquale è stata la lettura dei comics arretrati. Come rivela l'immagine a fianco, mi sono immerso in gran parte dei numeri di SEVEN SOLDIERS, la mega-meta-maxi serie di Grant Morrison per la DC. Il geniale Grant ha preso sette personaggi minori o minorissimi del cosmo DC, e gli ha dedicato altrettante miniserie di quattro numeri, tutte collegate tra loro tramite fili narrativi a volte esili altre robusit. Con un prologo e un epilogo, sono alla fine circa 800 pagine di fumetto visionario, fuori dai generi, difficile da seguire a volte, ma morbosamente interessante, pieno di cesure e scarti, una narrazione nervosa che potrà o irritare o appassionare (confesso che ho provato entrambi i sentimenti).

In campo Marvel, inizia a intrigarmi un po' il NEXTWAVE di Warren Ellis, anche se tra le mie letture favorite c'è lo struggente DAREDEVIL di Brubaker, che ora fa il paio con CAPTAIN AMERICA come veicolo mensile per le splendide scenaggiature del giovane Ed. Ho anche apprezzato i colpi di scena truculenti di ULTIMATES e di PUNISHER, e in ULTIMATE EXTINCTION l'introduzione del cruento Silver Surfer versione definitiva.
MARVEL ZOMBIES, prescindendo dal tono demenziale, è una lettura interessante, e infine, ultima segnalazione, MS MARVEL si conferma una nuova serie da tenere d'occhio con attenzione...

12 aprile 2006

Di Ratti e non solo


Oggi in redazione il sottoscritto e un folto gruppo di Paninari siamo stati spettatori di un'esclusiva anteprima. Leo Ortolani in persona ci ha fatto visita e abbiamo visto tutti assieme due episodi della serie animata di Rat-man. Alle 10.30, una volta abbassate le tapparelle, il mio studio si è trasformato in una piccola sala proiezioni, e abbiamo tutti riso e applaudito davanti a 26 minuti di ortolanità allo stato pure. L'aspetto più difficile consiste nell'accettare la voce del Ratto. Tutti noi ce lo figuriamo in un certo modo, e sentirlo parlare con la voce di Andrea Ward è inizialmente uno shock. Poi, dopo 30-60 secondi, ci si abitua, si inizia a ridere, e lo show ti travolge. Leo mi ha fatto spedire altri tre episodi, non vedo l'ora di avere un attimo per vederli, nella tranquillità della mia casa.

In ambito lavorativo, segnalo che la collana di ALAN FORD con Repubblica è stata annunciata, e che tutto frulla vorticosamente, tra un progetto e l'altro, in questa fredda primavera...

11 aprile 2006

Nuovi ristoranti


Nelle ultime settimane mi è capitato di provare o ri-provare alcuni ristoranti bolognesi, e devo dire che mi sono un po' consolato delle delusioni gastronomiche degli ultimi mesi.

Maro è un'istituzione in città, e ha cambiato gestione parecchie volte. Negli anni '80 me l'ha fatto scoprire il nostro traduttore PPR, che all'epoca già traduceva L'UOMO RAGNO e viveva (e vive) a pochi metri dal ristorante. In quel periodo, 1988 o 1989, Maro era una classica trattoria bolognese. Serviva solo il pranzo, solo i giorni feriali, e non faceva neppure il caffé, per evitare che gli avventori si attardassero. Menu fisso: 14.000 lire. Era davvero il massimo, anche se con quegli orari lo potevo frequentare solo di rado.
Ora, due o tre cambi di gestione dopo, Maro apre anche a cena, serve il caffé, ed è un ristorante "rustic and chic", di medio prezzo (con 30 euro e un occhio al menù te la cavi). Occorre assolutamente prenotare, due terzi dei clienti sono stranieri, soprattutto in periodo di fiere ( non solo, la Johns Hopkins è a pochi metri), ma il cibo (pesce praticamente) è fresco e buono, preparato in maniera creativa ma solida, alla siciliana. Da provare.

Amedeo
è invece una delle poche, pochissime, morenti, trattorie bolognesi tradizionali di medio prezzo e buona qualità. E' una categoria così in via d'estinzione che il WWF dovrebbe metterle sotto tutela.
Una spettacolare cotoletta alla bolognese mi sembra sia il piatto forte, ma anche i primi sono eccellenti, a partire dalle ottime tagliatelle alla bolognese. Per i non-felsinei, la cotoletta alla bolognese è in pratica... una milanese coperta di prosciutto e formaggio. Se ben cucinata, è una prova dell'esistenza di dio.
Anche per questo locale vale un amarcord: l'ho scoperto a metà degli anni 80 quando ho fatto il presidente di seggio nelle vicine scuole in via Ca' Selvatica. Allora si chimava Boni, era buona forse un filino più di adesso, ma devo dire che anche nella versione Amedeo si difende bene. Un posto dove andare e tornare, anche perché leggero sul portafogli.

La bottega è un locale nuovissimo, e già blasonato. L'Espresso - che di solito guarda con sufficienza la cucina di Bologna - ne ha salutato il lancio con entusiasmo, e da allora il piccolissimo locale fa il pienone tutte le sere. Decor finto contadino, ma in effetti stilosissimo, con un menu minimal: solo affettati come antipasto, seguiti da tre primi, tre secondi, tre dolci, sempre gli stessi. Si beve praticamente solo sangiovese. I piatti di cui sopra sono tutti della tradizione felsinea strettissima.
Ma... chiaramente tutto è della massima qualità. Il prosciutto è un culatello da urlo. La mortadella è quella DOP, da svenimento. Le tagliatelle sono la fine del mondo. Il sangiovese è di una cantina ai massimi livelli.
Chiaramente non ci si può andare spesso (per costi, circa 50 euro con i vini, e per il menu ristretto), ma se avete qualcosa da festeggiare, è l'ideale.
Anche qui avrei un amarcord sulla precedente gestione, ma ve lo risparmio.

Buon appetito!

The day after

Come vedete, ho cancellato i commenti all'ultimo post. Eravamo arrivati a quota 37, il che mi sembra eccessivo per un blog di fumetti, viaggi, cinema, TV e altra amenità. Mi sarebbe piaciuto analizzare uno a uno i vostri post (alcuni anche simpatici e condivisibili, altri pieni di falsità al limite dell'esilarante) ma sarebbe stato credo un esercizio un po' inutile, e soprattutto fuori luogo considerata la natura di questo blog. Inibisco i commenti anche a questo post, tanto per non ricadere nella stessa storia, e ovviamente dopo questo mi asterrò da qualsiasi post politico, per evitare queste "fiammate".

Un commento alle elezioni lo dovevo fare, però. Sono andato a letto presto lunedì sera, ben dopato con un paio di midias, convinto che Silvio avesse vinto sia alla camera che al senato. Pensavo che oggi avrei messo nel blog questa copertina, intitolando il post L'amaro sapore della sconfitta:
:














Poi mi sono svegliato, sono andato a lavorare, e a metà mattina mi sono reso conto che avrei dovuto invece usare QUESTA cover:



... mettendo come titolo l'unico commento che mi viene in mente dopo due giorni di altalene emotive, numeri che ballano, minoranze risicate.

O, bitter victory.
O, amara vittoria.

'nuff said.

07 aprile 2006

Avanti, miei Prodi


Lo faccio, o non lo faccio, l'appello elettorale, prima che scatti la mezzanotte e quindi inizi il "silenzio" della propaganda? Beh, ormai il mio orientamento politico lo conoscete, ne ho parlato mesi fa e da qualche giorno ho anche messo il link alla mia "posizione politica" secondo il sito www.voisietequi.it.
Quindi, miei cari, agnostici o religiosi, di destra o di sinistra, di sopra o di sotto il vostro MML (che peraltro non accetta in nessun modo di farsi chiamare coglione , sorry, Silvio) fa ufficiale dichiarazione di voto, e domenica o lunedì darà il suo voto a Romano Prodi. Di Prodi sono un fan della prima ora. E' una persona pacata e intelligente, seria, concreta, un "bonario curato", "un cattolico pensante", un emiliano nel senso più positivamente caratterizzato del termine. Ha la mia fiducia, incondizionata. Di Berlusconi sono stato diffidente all'inizio. Quando è andato al potere nel 2001, ho pensato che magari avrebbe rilanciato l'economia, e avviato un processo di rilancio dell'Italia simile a quello di Aznar in Spagna. In cinque anni l'ho visto solo occuparsi dei suoi processi, del potenziamento delle sue TV, del sovvertimento dell'etica politica, mentre l'enonomia languiva, il potere d'acquisto veniva falcidiato (molto più che in altri paesi dell'euro, purtroppo), e l'unico a vedere la sua ricchezza personale crescere era solo lui, l'ineffabile Caimano. Il post potrebbe continuare per pagine e pagine, ma taglio corto.

Come si dice in Emilia: "Votate bene".

Uno dopo l'altro...


... si susseguono gli annunci ufficiali dei nostri famosi macro progetti. Oggi è stato annunciato il ciclo di volumi successivo a quello di Pazienza, ossia una serie di quattro libri cartonati dedicata a Vittorio Giardino, uno dei più grandi autori italiani del fumetto, forse l'ultimo rappresentante della grande scuola della letteratura disegnata che ha animato la scena editoriale del nostro paese negli anni 70 e 80, poi spazzata via da una serie di lutti e mai rimpiazzata a quei livelli. Vittorio è un bolognese come il sottoscritto, un amico di vecchissima data (fin dai tempi di Fumo di China e di un'intervista al Garage Ermetico, il mio primo programma radiofonico su Radio Città 103), e un grande, incredibile, avvincente gentiluomo, che ti avvolge nella sua aura dopo poche battute, e non ti lascia più andare, senza mai strafare, senza enfasi, senza narcisisimi, solo con la consapevolezza di fare un grande lavoro, un lavoro serio, profondo, senza compromessi. Nel corso degli anni il mio percorso professionale e personale ha toccato varie volte il mondo di Vittorio Giardino, anche se mai finora avevamo collaborato in maniera così intensa. Ho lasciato come Pollicino vari riferimenti a questo progetto nel blog, e finalmente ora è ufficiale. Se non avete questi volumi, non perdeteli, diverranno uno dei punti di riferimento della vostra libreria.

E' stato invece annunciato ieri che finalmente Panini Video arriva in TV, e alla grande, con la messa in onda, a partire dal prossimo 11 aprile alle 21.00, di FULLMETAL ALCHEMIST, su MTV Italia. 51 episodi di grande animazione, con una trama che appassionerà trasversalmente spettatori di tutte le età. FMA è stato il fenomeno di animazione degli ultimi anni, e sono decisamente orgoglioso di essere riuscito a portare questa importante property nel mondo Panini e di presentare ora la sua diffusione sul principale canale per i giovani di questo paese. Un ringraziamento a Mattia, Luca, Gianni, al mega traduttore Ernesto Cellie, e a tutti coloro che hanno dato il 200% per riuscire a produrre l'edizione italiana della serie. Prendete noccioline, pop corn e chinotto, e ci vediamo tutti su MTV martedì prossimo alle nove di sera.

06 aprile 2006

Cannes o cara


Eccomi tornato dal MIP, stanco morto dopo tre giorni frenetici di visione di infiniti trailer di infiniti cartoni animati giapponesi. Il mercato dei diritti di Cannes era frenetico come sempre, e ho faticato a trovare più di pochi minuti da dedicare ad attività ricreative. Segnalo solo, per chi dovesse essere nella città francese, un ristorante eccezionale consigliatomi da un'amica (ciao, Giorgia) e davvero splendido, una sorta di trattoria chic minimalistica con cibi casalinghi in quantità industriale e a livelli culinari altissimi, Chez Louis (11 RUE LOUIS BLANC 06400 CANNES Tel: 04 93 39 68 08). L'aspetto lavorativo è come sempre top secret. Del MIP vi posso solo dire che c'era un sacco di gente, che la moda imperante era per gli uomini assolutamente l'abito senza cravatta (cui mi sono volentieri uniformato), che quest'anno la borsa omaggio per i visitatori era grigio/azzurra e particolarmente comoda (d'altronde, tenendo conto che il biglietto d'ingresso costa tra i 700 e i 900 euro a persona, ce n'è ben donde). Ma voi vorreste sapere quali serie ci sono piaciute e quali cercheremo (il verbo è d'obbligo) di acquistare per l'Italia... Beh, per usare un'espressione che mi piace molto "That would be telling". Vi basti sapere che di cose belle o molto belle ne ho viste molto, alcune che mi hanno quasi mozzato il fiato. Altre serie erano di livello medio, e molte purtroppo deludenti. Ora inizierà il balletto delle negoziazioni, e vinca il migliore. Voi restate sintonizzati (anche perché a breve annunceremo alcuni titoli nuovi di animazione molto attesi)... e iniziate a preparare il video registratore o il DVD recorder o il MySky per la prossima settimana, perché... ci sarà qualcosa di bello per voi in TV.

05 aprile 2006

Un angelo alla mia tavola


Non potevo non farvi vedere questa stupenda foto che José Villarubia ha gentilmente concesso a Cuoredichina. José, spagnolo che da oltre vent'anni risiede a Baltimora, è uno dei principali illustratori, fotografi e coloristi del fumetto americano, nonché da anni un amico di Panini Comics e personalmente del sottoscritto. Ha partecipato alla recente Fiera del Libro di Bologna, e abbiamo passato un po' di tempo assieme, cenando in compagnia di altri amici (tra cui Lee Bermejo e redattori Panini assortiti) e trascorrendo anche un paio di giorni in campagna, con un menù a base di gastronomia romagnola e fumetti. Il culmine dell'esperienza è stato passare in rassegna l'ultimo mese di uscite USA, e sentire "dalla voce di un insider" quali sono gli umori e le tendenze dell'editoria d'oltreoceano. Quando José è partito domenica per tornare a Parigi (dove sta facendo un anno sabbatico), devo dire che mi sono sentito un filino triste, dato che non capita tutti i giorni di passare del tempo con una persona che condivide con me così profondamente e così assolutamente la passione per la letteratura disegnata. Ma quando a casa ho riacceso il mio Mac, vi ho trovato come per magia questa immagine, che José aveva salvato sul mio disco fisso. Un angelo custode, beneaugurante, per me e per voi tutti, spero.

03 aprile 2006

Alla Fiera del Libro...



... ci vado da quando avevo cinque-sei anni. Anche se l'ingresso ai bambini era proibito (una delle principali irragionevolezze del mondo, considerato che si tratta della FdL "per ragazzi"), mi riuscivo a intrufolare un anno sì e uno no, accompagnato ora dalla mamma ora dalla nonna (ricordo ancora che un anno non riuscii a entrare e per consolarmi mi portarono a vedere l'incomprensibile BELLO, ONESTO, EMIGRATO AUSTRALIA SPOSEREBBE COMPAESANA ILLIBATA... ah, brutti tempi).

Ora, per un corso/ricorso storico, mi rendo conto che nella seconda metà della mia vita alla Fiera Del Libro ci sono sempre andato per lavorare, e invece di passare ore tra i padigloni a guardare libri illustrati ed enciclopedie passo le giornate asserragliato nello stand in riunioni interminabili, intento a vendere o a comprare diritti dei fumetti più disparati.

Quest'anno, la FdL è iniziata lunedì 27 alle 9.45 ed è finita venerdì 31 alle 14.45: tre giorni e mezzo in fiera, seguiti dalla solita coda di visite alla Panini dei licenzianti d'oltreoceano che vogliono passare da noi in Viale Emilio Po a vedere gli stabilimenti e gli uffici. Includendo nella conta anche quattro cene, in pratica una "giornata di lavoro" che ne dura quattro e mezzo: non c'è da meravigliarsi se il sonno è stato sempre leggero durante la settimana (il cervello non si ferma, e continua a macinare le idee e le suggestioni diurne) e alla fine nel week end mi sono fatto dormite di 11 ore assolutamente incongrue per i miei ritmi.

Come è andata la Fiera? Stress a parte, diciamo bene: le buone notizie sono state molte, e spero nelle prossime settimane di fare più di un annuncio di titoli davvero "forti" che sono entrati nel nostro parco testate (tra cui due cui letteralmente stavo dietro da due anni o più). Non è mancata la parte divertimento, con la cena Panini (vedi foto) quest'anno particolarmente ludica (karaoke, samba, trenini... ho anche dei video ma ve li risparmio per proteggere gli innocenti), seguita da una cena Marvel "per pochi intimi" per celebrare il rinnovato accordo e pianificare 100 iniziative future, per finire con due cene "artistiche" con ospiti d'onore José Villarubia e Lee Bermejo.

Cose imparate durante la Fiera:

- cosa significa "jumping the shark" (con google lo scoprirete anche voi)
- che in Giappone esce un fumetto dedicato alle avventure di un grande proctologo
- che X3 sarà fichissimo, al di là di ogni aspettativa

... e 1000 altre cose ancora.

Tra qualche ora, alle 6.00, parto per Cannes, per il MIP. Restate sintonizzati.

02 aprile 2006

Buon compleanno...


... a noi! Dodici anni fa, il 2 aprile 1994, uscivano in edicola i primi albi di Marvel Italia, poi diventata Panini Comics. Gli auguri me li faccio da solo, a noi fateli voi.