26 gennaio 2006

Angouleme 2006 - I


Come sempre, fine gennaio è il periodo dedicato ad Angouleme. In questa cittadina a un’ora di Bordeaux si tiene la fiera di fumetti più importante di Francia (oltre 100.000 visitatori) e uno dei principali punti di snodo dell’industria mondiale dei comics. Ad Angouleme ci sono praticamente tutti, editori e autori di mezzo mondo, e l’agenda per me è ricca di appuntamenti, oltre 15 praticamente in due giorni, più tutti quelli che saranno improvvisati in loco.
Con me, a parte una ricca delegazione dalla sede francese e un tot di autori (gente tipo Jim Lee, Gabriele Dell’Otto, Giuseppe Camuncoli, Olivier Coipel, José Villarubia, Lee Bermelo…) ci sono cinque componenti della squadra di Modena; Andrea, Franz, Marco R, Matteo e Walter. Mentre scendevamo qui da Parigi in treno stamattina, in una giornata gelida ma assolata, mi sono divertito a fare dei ritratti fotografici a tutti. Ho trovato quasi commovente questo viaggio a 300 all’ora sul TGV, parlando di fumetti, progetti, gossip, politica, ancora fumetti, mentre la campagna, i fiumi e gli alberi scorrevano alla rovescia. (e io pensavo che sono così orgoglioso della squadra che ho messo assieme, che a volte non riesco quasi ad esprimerlo…).

Ecco alcune delle foto di oggi:
Andrea Rivi sul treno.



Matteo Losso, sul treno.



Olivier Coipel (House of M) nel pub irlandese di Angouleme.




Dell'Otto, Meo e Camuncoli nella strada principale della cittadina.

24 gennaio 2006

Tre (o quattro) pensieri su Milano


Sono stato a Milano in giornata per lavoro. Basta un'ora e mezza e da Bologna si arriva in questa città così diversa dalla mia, ma che in fondo mi piace. So che Milano ha molti detrattori, ma è una città che non riesco a non sentire un pochettino parte di me, piena di ricordi che sanno di buono, con uno spirito in cui mi riconosco. Ecco, anche se ho passato pochissimi giorni della mia vita a Milano, è uno di quei posti ai quali mi pare di appartenere, come se ci avessi vissuto in una o più vite passate, come se queste strade, questi navigli, questi palazzi, queste nebbie, mi abbiano accompagnato in un passato che appartiene sicuramente più all'inconscio che a una memoria di fatti reali.

Una cosa che di Milano mi sconvolge ogni volta è il caos della stazione centrale della metropolitana. Ho utilizzato le metro di mezzo mondo, e di rado ho visto tanto squallore. Le biglietterie sul lato di un'edicola, sempre con decine e decine di persone in coda, poche macchinette automatiche quasi sempre rotte, zingari e ambulanti che assediano la gente in coda e dispensano consigli su itinerari e biglietti in cambio di soldi, cartellonistica poca e confusa. Una schifezza, in poche parole. Ma come può una capitale come Milano dare a decine di migliaia di visitatori di tutto il mondo ogni anno un'immagine del genere nel cuore di un servizio così fondamentale?

Invece i tassisti di solito sono simpatici, attaccano sempre bottone, con una parlata che non riesce a non farmi sorridere. Quello di oggi mi ha fatto ascoltare Fiorello, Del Piero e la Litizzetto su Radio Due, spiegandomi tutte le battute calcistiche. Gli ho dato pure la mancia.

Per andare a Milano ho preso il nuovo treno BIZ. Per "soli" 80 euro andata e ritorno si viaggia in prima BO-MI in un treno un po' più confortevole, con bevande calde gratis, giornle da leggere, prese di corrente per caricare il computer. Servizio ineccepibile, arrivo in anticipo. Tuttavia, mentre percorrevo la banchina stupendomi da solo per l'esperienza, mi è venuto un filo di tristezza. Ho pensato alle dozzine di resoconti di viaggi del terrore sulle ferrovie locali, di orari mai rispettati, carrozze sudice, viaggi infernali. E ho avuto ancora una volta la sensazione di come si stia polarizzando la nostra società: da un lato treni "per ricchi" puliti e veloci, dall'altro treni "per poveri", sudici, maleodoranti e inaffidabili. Così come ormai abbiamo la TV per ricchi e quella per poveri, o le scuole, i servizi, la sanità, la VITA sempre più divisa tra qualità assoluta e pochezza assoluta. Sta sparendo il vivere medio, la classe media, la qualità media dell'esistenza e dei servizi, rimpiazzato da una dicotomia sempre più smaccata. E noi, bovini come sempre, siamo RASSEGNATI alla pochezza dei servizi, come se non pensassimo di meritare treni puntuali e puliti in qualsiasi tragitto e in qualsiasi classe. Gli spagnoli, i francesi, i tedeschi se li meritano; noi, Italiani sfigati (coglioni, vorrei dire) no.

Foto da www.flickr.com, autore uqbar

23 gennaio 2006

Macroprogetto # 2


Finalmente posso annunciare un progetto che più macro di così non si può. Un "opus magnum" che raccoglie oltre 50 personaggi, con altrettante licenze. Andatevi a leggere il comunicato ufficiale che annuncia L'Enciclopedia delle Strisce, 10 volumi di 360 pagine offerti in compagine con La Repubblica dal 3 febbraio.
Come sempre, non ne ho potuto mai parlare nel blog, ma in questi sei mesi è stato uno dei progetti più complessi che abbia mai seguito, dalla concezione del progetto, come sempre in tandem con Simone Airoldi, all'acquisizione delle licenze, alla genesi di grafica e concept finale, assiema al nostro team "progetti speciali", Francesco, Sara e il neo-arrivato Simon, davvero in stato di grazia.
Ho sempre avuto una passione per le strip umoristiche, e collezioni complete di Linus, Mago ed Eureka riempiono gli scaffali di libreria a casa e in cantina. Questi 10 volumi saranno una sorta di "canto d'amore" per uno dei formati più forti del nostro amato mondo dei comics. Oltre ai personaggi più noti, ci saranno anche "chicche" inedite, o recuperi inattesi di personaggi semi-dimenticati, ma incredibilmente esilaranti.

20 gennaio 2006

Pensierini del giovedì sera - 2006


Un po' di cosette varie...

Questi primi quattro giorni della settimana sono stati molto, molto, intensi, lavorativamente parlando. Le cose più importanti sono state...

a) due giornate passate con gli autori di due diversi progetti di autoproduzione (uno targato Marvel, uno targato... solo Panini). Ore e ore assieme ai prodi Andrea Rivi ed Enrico Fornaroli a rivedere i soggetti, suggerire idee e soluzioni etc. Ero abbastanza ispirato e - soprattutto per il progetto Marvel - ho vomitato una valanga di suggerimenti... spero non troppi. Coincidenza bizzarra: gli sceneggiatori di entrambi i progetti leggono questo blog (ciao, M e F), ma - se ricordo bene - ognuno dei due ignora l'esistenza dell'altro... oppure solo uno dei due ignora l'identità dell'altro? Bah, ripeto, sto invecchiando. Comunque con un po' di pazienza il progetto Marvel lo annunciamo a breve, e quindi almeno una metà del mistero sarà svelata.

b) i primi incontri per lanciare Panini Comics in un secondo paese dell'est dopo l'Ungheria. Non che la cosa vi interessi molto, ma di certo interessa il fidatissimo Marco Ricompensa, International Publishing Manager in pectore.

c) un'altra cosuccia che pare ormai al traguardo.

d) altre tre cosucce cui ho accennato e che sono abbastanza macro

e) vari nuovi titoli di animazione che o pare ci siamo aggiudicati o stiamo cercando di aggiudicarci

f) finalmente... SHAMO. Vi ricordate il manga a me molto caro cui ho accennato più volte? Si tratta di questo titolo (che siginifica "gallo da combattimento"), reso dal sottoscritto con "Nato per combattere". Un manga mitico, cui do la caccia da anni, dopo una attenta segnalazione del mio sommo manga editor Gianluca Bevere. Un manga adulto, cupo, lirico, violento... che chi segue MPS PSYCHO o BERSERK o HOMUNCULUS (o ama film stile OLD BOY) non potrà mancare. E' la storia di un ragazzino di buona famiglia che finisce in galera, impara a combattere, esce e diventa... beh, non voglio fare spoiler. Comunque, fidatevi, sarà il successo di critica e pubblico del 2006.

15 gennaio 2006

Visioni


MySky è il nuovo decoder di Sky. Oltre a permettere la visione dei canali satellitari della piattaforma, permette la registrazione fino a due programmi in contemporanea, su un disco fisso che consente di immagazzinare fino a 60 ore di TV. La registrazione è intelligente: posso dire a MySky che mi piace CSI, e lui mi registra tutte le puntate che vengono emesse sui diversi canali, senza duplicazioni. Unico problema: funziona in modo automatico solo per i programmi di Sky. Per quelli della TV generalista, occorre manualmente impostare ora di inizio e ora di fine di ogni registrazione. Mi sto quindi scontrando con la totale inaffidabilità della programmazione di Italia 1, i cui telefilm cambiano continuamente di orario, e per i quali - cosa gravissima - la "Guida programmi" di Sky non è affidabile. Per esempio, secondo la Guida programmi, Nip/Tuck terza stagione andava in onda il martedì, mentre la data giusta era mercoledì, e mi sono beccato due puntate di OC invece (bleah...).

MySky cambia moltissimo la modalità di utilizzo di Sky. Normalmente, con Sky si possono passere ore senza vedere nulla di specifico. Ci si lascia andare a una sorta di inifinito zapping, passando 1-3 minuti su ogni canale, a volte meno, a volte di più. Se si ha la fortuna di trovare un film o un telefilm che interessa in quel momento, si inizia a vederlo, salvo poi magari lasciarlo a mezzo se si crolla per il sonno, se chiama qualcuno, se bisogna uscire etc. Con MySky invece la visione della TV è sempre attenta, dal momento che dopo qualche giorno uno ha già 20-30 ore di TV registrata, tutta prescelta, tutta interessante, tutta da vedere senza zapping, e con il pulsante "pause" che permette distrazioni, pipì, telefonate, scorribande nel frigo per prendere birra, yogurt, gelato etc,

Cosa sto vedendo con MySky? Anzitutto, CSI. Sembra strano, ma non ho mai seguito questo serial in maniera intensiva, solo qualche episodio di tanto in tanto. E dire che mi è sempre piaciuto, ma per vederlo occorre essere concentrati, iniziare dal principio etc, tutte cose difficili "in diretta". Registrando, ho invece visto in pochi giorni una decina di episodi della serie, e devo dire che è davvero una delle producioni migliori presenti oggi in TV. La regia, ma soprattutto la sceneggiatura, sono dieci piani sopra il resto del trash televisivo. Alcune inquadrature, alcune conclusioni di episodio, sono geniali, inaspettate, a volte amare, non-consolatorie. La cosa che più mi piace è quella che chiamo "micro-caratterizzazione". A differenza di tanti serial che ti devono declamare la storia e la psicologia dei diversi personaggi, CSI in teoria non parla MAI dei suoi protagonisti, del loro privato, di quello che sentono, di quello che gira nel loro cervello, delle loro debolezze e reazioni. O meglio, non ne parla mai in maniera "macro", ma solo in maniera "micro": un dialogo, una breve scena, il non-detto di una conversazione, il sottinteso di una scena o di una scelta. E una sorta di caratterizzazione per aficionados. Se si vede un solo episodio, quasi nulla della psicologia dei personaggi è apparente, ma se si vede tutta la serie e si mettono assieme i tanti pezzettini del puzze, ognuno degli agenti diventa tridimensionale, con le sue ossessioni, le sua paure, le sua aspirazioni frustrate alla normalità. Solo in rare occasioni ci sono episodi in cui il privato di UN personaggio finisce sotto il riflettore più del normale, di solito grazie a un collegamento diretto tra il personaggio e il caso della settimana. La frustazioni (sessuali ed esistenziali) di Willows. La freddezza (e l'ambiguità) di Grissom. La rabbia e la depressione di Sara. Il fallimento di Brass come padre, e le sue debolezze. In questi "episodi chiave", le rivelazioni sono comunque affidate solo in minima parte ai dialoghi e all'esposizione. Quasi tutto viene dai silenzi, dagli sguardi, dal linguaggio del volto.

In confronto con CSI, i due "spin off", CSI Miami e CSI New York sembrano delle pallide imitazioni. Ho detto sembrano, perché di CSI: NY ho visto solo due episodi che non mi sono sembrati del tutto male, e confido possa migliorare (anche perché i sue attori principali, Gary Sinise e Marina Kanakaredes, sono spettacolari). CSI Miami l'ho invece seguito un po' di più, e mi pare davvero un clone misero, anche se grazie a MySky tra qualche settimana potrò essermi fatto un'idea migliore.

Altre visioni TV:

DR WHO (mmmm... forse meno brillante di quel che pensassi)
NIP/TUCK (sempre uno dei miei preferiti, anche se al momento sto vedendo la seconda stagione in DVD e registrando la terza su MySky). Not for the faint of heart.
CHE TEMPO CHE FA: adoro Fazio, ma soprattutto la Litizzetto (Ruini! Eminenza, panettone o pandoro? Mandarino o mandarancio?). Una delle cose migliori sulla Rai.
HARRY POTTER III: grazie a MySky, me lo sono visto comodamente in tre puntate. Bah, non credo di essere in target, e un po' mi innervosisce, ma ci sono degli elementi non male.

13 gennaio 2006

La prima settimana...


... di lavoro di ogni anno non è mai proprio la prima. Tra Capodanno e la Befana, giorni in cui lavoro sempre, il ritmo è molto rilassato, si riesce anche a prendere un caffé o a fare l'archivio dei 2000 mail presenti nell'inbox di outlook (2000 di fatto, non come paradosso)... Poi, dopo l'Epifania, inizia la rumba. Gli americani, i giapponesi, i francesi, gli inglesi, i brasiliani etc riprendono a lavorare, e l'illusione di calma svanisce, e si viene travolti dallo tsunami delle cose da fare (i micro e i macro progetti, l'ordinaria amministrazione e la straordinaria). In questa prima settimana ho pianificato viaggi vari da qui a luglio; ho chiuso il contratto per il nostro primo DVD offerto in edicola (e che DVD!). Ho tessuto varie tele di Penelope, tre delle quali paiono giunte vicine al ritorno di Ulisse. Ho dibattuto se e quale stand dovremmo avere ad Angouleme. Ho analizzato i problemi del mercato argentino, studiato il circuito manga in America Latina, fatto e rivisto offerte per una ventina di serie manga, analizzato i titoli DVD futuri da prendere o meno. Oggi, poi, sono crollato. Una sorta di mezza influenza, che nella notte è mutata magicamente in un bizzarro mal di schiena asimmetrico. Sono rimasto a letto tutta la mattina, lavorando con i due portatili, quello dell'ufficio aperto per scrivere un paio di contratti (roba tosta) e l'ibook personale connesso in rete per fare ricerche sulla bibliografia complessa e labirintica di uno dei principali autori italiani. Poi, nel pomeriggio, tutto acciaccato, ma dopato di antiinfiammatori al punto giusto, ho preso la macchina per andare a trovare un altro dei principali autori italiani. E' un peccato non potere raccontare nel dettaglio momenti come questo. Entrare nello studio di un artista è come violare il sancta sanctorum del Dottor Strange, penetrare in un mondo pieno di fumetti visti e mai visti, di schizzi, di dettagli, di originali, di colore. Con l'artista in particolare stiamo imbastendo un altro macro progetto, uno di quelli che farà parlare, ma la cosa bella è stata che prima di iniziare a scendere nei dettagli del contratto, ce ne siamo stati in cucina un'oretta, a bere the e a parlare della matematica della fisiognomica, di come funzionano le chiavi elettroniche, di Pogo, di Walt Kelly, del miracolo e dell'incubo dell'anestesia, mentre fuori c'erano i pini e calava la sera, su un pomeriggio d'inverno terso e luminoso come pochi.

12 gennaio 2006

Buone letture


Nelle giornate tra Capodanno e la Befana mi sono dedicato alla lettura intensiva dei fumetti arretrati: un paio di mesi di albi Marvel e DC e in inglese, e una (piccola) pila di manga "speciali" attentamente selezionati.

Ecco un po' le cose migliori che mi sono passate tra le mani...

HIKARU NO GO
. Ho divorato i volumi 2 e 3 godendomi ogni vignetta. I disegni sono strabilianti, la storia appassiona incredibilmente, anche se a Go non so giocare (ma in fondo, il go è solo un pretesto per parlare di crescita, responsabilità, destino, onore). HIKARU NO GO è una sorta di bildungsroman per ragazzi, la storia della crescita di un bambino attraverso il gioco e la progressiva presa di possesso della propria sorte. Insomma, un rarissimo shonen adatto a tutti.

HOMUNCULUS è invece un seinen, un manga per adulti. Attraverso un foro praticato nel cervello, il protagonista ottiene la capacità di vedere il subconscio del prossimo, anzi, l'homunculus, il "piccolo uomo", il "bambino dentro" che ognuno di noi ha e che porta sul viso e sulla figura i segni di ogni ferita o umiliazione subita. I temi sono forti, i disegni realistici e inquietanti. Mi piace per le tematiche psicanalitiche, a me care, ben rese e interpretate in chiave fantastica. Mi piace perché il quartier generale del protagonista è il parco di Shinjuku, dietro l'Hotel Hyatt, che mi ha ospitato nel 2004 in un meraviglioso soggiorno giapponese.

DC COMICS
: mi sono letto un bel po' di albi dell'editore di Batman e soci, compresi gli ultimi albi (non male) di alcuni "classici" come Flash e Wonder Woman. Devo dire che mi piacciono, anche se trovo un po' insopportabile la tendenza DC a far subire drammi crudeli ai suoi personaggi, per poi "rovesciare" queste sciagure pochi mesi dopo. Flash aveva perduto i suoi figli, WW aveva perso la vista e il figlio del suo assistente... e "whops", pochi mesi dopo tutto si aggiusta.

Ho anche letto il primo INFINITE CRISIS, con i prequel relativi. Non male... ma mi chiedo chi possa riuscire a capire le migliaia di riferimenti di continuity contenuti in ogni vignetta. Un po' troppo macchinoso per il XXIesimo secolo, ma per un mega nerd come il sottoscritto, davvero interessante e da leggere...

MARVEL COMICS: i miei favoriti sono sempre gli stessi (Capitan America, New Avengers, Daredevil...), ma in questa tornata ho emesso guaiti particolarmente
forti leggendo Punisher (forse avevo voglia di far saltare in aria qualche cervello) o Nighthawk di Daniel Way. Non male l'insieme delle uscite mutanti del "dopo" House Of M.

What's up, doc?


Occhei, occhei... sento le vostre parole di biasimo, sono stato troppo assente dal blog. Cioé... in questi giorni ho pensato moltissimo a questo spazio, ai temi più svariati di cui avrei voluto parlare (Homunculus, Madonna, Jovanotti, Hikaru No Go, le donne con i capelli rossi, MySky, Nip/Tuck, Jack Johnson, Un posto al sole, The Other, Gianni Morandi, le Terme dell'Agriturismo, Infinite Crisis, Superman Returns, the Wanderers...). Tuttavia, in questi giorni, tra la ripresa della "stagione" di lavoro, con progetti micro e macro che quagliano o si squagliano (raramente, nel secondo caso), non ho avuto quasi fiato. Stasera sono qua sul divano mezzo raffreddato, e a malapena ho la forza di scrivere queste poche righe.
Quindi permettetemi solo questo piccolo post interlocutorio, decorato con una foto di caprioli intravisti davanti alla casa di Bellisola. Nei prossimi giorni (o ore, spero)... more of (not) the same.

01 gennaio 2006

Parco Lunare


Inizio a fare un po' il punto degli ultimi romanzi letti/dischi comprati/film visti.

Apro con una raccomandazione: non perdete Lunar Park, il sesto libro di Bret Easton Ellis. B.E.E. non è un autore che possa lasciarmi indifferente. Ho letto Meno di zero a vent'anni, nelle due ore di geometria algebrica del professor Salmon; ho letto Le Regole dell'attrazione in un autobus che attraversava l'Irlanda, e poi American Psycho, Pioggia Dal Sole, Glamorama (con la migliore scena porno di un libro non porno). Ogni libro mi ha coinvolto, turbato, entusiasmato. Ci sono scrittori generazionali, e Easton Ellis ha segnato la mia, di generazione, indiscutibilmente, (valutate voi cosa ciò significhi...), con la sua realtà sminuzzata, eccessiva, caleidoscopica, la violenza forse immaginata o forse no, la musica che scoppia nel cervello, il sesso ambivalente, le droghe 24/7.
Lunar Park l'ho letto in una parte delle venti ore necessarie per andare dal mio hotel a Tokyo a casa mia a Bologna. Mi ha talmente coinvolto e sconvolto che alla lettura delle tre pagine finali mi sono messo a piangere (della serie: lacrime e singhiozzi), un onore che ho tributato solo a una manciata di romanzi nella mia vita.
Lunar Park è un finto romanzo autobiografico. Bret Easton Ellis finge di scrivere la storia della sua vita, della fuga dalla droga e dalla fama per rifugiarsi in provincia, a cercare di diventare un bravo scrittore borghese con una moglie e due bambini. Solo che... l'idillio della vita nei sobborghi inizia a sfaldarsi subito, quanto Bret ricomincia a drogarsi, tradisce la moglie, e finisce in folli girandole di avvenimenti degne di un romanzo di Stephen King. Il pupazzo della figlia diventa una bambola assassina, il protagonista di American Psycho si presenta a una sua festa, gli adolescenti maschi della regione iniziano a scomparire uno a uno, la sua casa si trasforma poco a poco nella villa in cui Bret è cresciuto, e all'ora esatta in cui è morto suo padre riceve delle e-mail vuote dalla stessa banca nelle cui cassette di sicurezza sono custodite le ceneri di Easton Ellis Senior.

E alla fine, sotto tutti gli avvenimenti horror e surreali, il tema vero del romanzo si svela nelle pagine conclusive, ed è l'eterno dramma del rapporto tra padri e figli. Padri terribili, che neppure dopo morti riescono a lasciare liberi i figli e continuano a esigere da loro il tributo di dolore e sacrificio che credono sia loro dovuto come pegno di un atavico rapporto di dominio. Figli soli davanti a una scelta ineluttabile: fuggire o morire, sapendo che comunque anche nella fuga non ci sarà mai libertà, non ci sarà mai riscatto. E una parola, una parola sola, l'unica speranza, l'unico chiave che ci salverà, una parola scritta nella cenere, scritta su un disegno lasciato dietro di sè... e che crudelmente Easton Ellis non ci rivela, lasciandola alla nostra immaginazione.

Realtà e fantasia si intersecano nelle pagine del romanzo, che si divora d'un fiato, senza poter immaginare cosa accadrà, fino al finale, fortissimo e ambiguo come nella migliore tradizione ellisiana. Da leggere e rileggere, davvero un capolavoro.

10 buoni (?) propositi


1 - Sfuggire dalle ossessioni lavorative. It's only comic books, baby.
2 - dormire di più. Non è sano svegliarsi sempre e comunque tra le 6.00 e le 7.00 indipendentemente da quando si è andati a letto
3 - andare in palestra almeno 10 volte al mese.
4 - più viaggi personali, più vacanze "vere" (lontano da tutto)
5 - ricominciare ad andare a teatro, girare di più a piedi, fare più trekking, nuotare di più, scrivere di più, ascoltare di più
6 - riprovare qualche incursione nello yoga (ma sarebbe il karate la mia personale ma impossibile passione)
7 - più terme
8 - fare il mio primo SAT (se sapete cosa è il SAT, bene. Se non lo sapete, non andate a cercare su Google... non capireste comunque)
9 - più fumetti, ovviamente!
10 - più meraviglie per tutti... e non solo...