26 giugno 2006

Pensierini del lunedì sera (estate)


Sabato sera sono stato a una di quelle feste che miracolosamente riescono quasi perfette. Una casa nella campagna bolognese, nella semi-nascosta valle di Palesio in cui tanti concittadini hanno la loro dimora estiva, genere rural-radical-chic-comunitario. Buon cibo, niente TV, neppure i cellulari prendevano. Una trentina di persone. Un mix di gente conosciuta e no, davvero un bel gruppo. Parlando con un ragazzo esperto di siti internet e di web, mi ha fatto presente che un "vero" blog dovrebbe essere aggiornato tutti i giorni. Ecco quindi il dubbio: dovrei scrivere Cuoredichina quotidianamente? O - come faccio ora - alternare due-tre-quattro giornate di silenzio a post a raffica, anche due-tre-quattro in una volta? Non è che il dubbio mi tolga il sonno, anzi... Per ora continuo così: non sempre ho tempo e voglia di scrivere, e quindi inutile spremere il limone 365 volte l'anno...

Per tornare alla festa, o meglio, al fine settimana, sono stato come molti di voi soverchiato dall'afa. Anche nella casa mia, sul Sillaro, c'erano 32 gradi, niente vento. Siamo scesi a fare al bagno al fiume, l'acqua era splendida, ma decisamente brodosa. Fare il bagno al fiume mi emoziona sempre, è uno di quei piaceri rari, dato che in sempre meno posti è possibile e piacevole farlo, ma stare a mollo nell'acqua, in mezzo al verde, mentre la corrente scorre, è una sensazione insolita, unica, preziosa, direi.

Oggi, poi, nell'aria fortemente condizionata del mio ufficio, mi sono visto a pochi minuti due vittorie dell'Italia. La più importante era quella del referendum, ma anche quella con l'Australia (per colpo di c%&$, lo ammetto) non è stata male. Ci siamo messi da me, davanti alla TV, a bere aranciata e mangiare popcorn, pochi ma buoni, e a tifare per il Pupone, Pinturicchio e compagnia.

Infine, prima di Notte Mondiale, mi sono visto la 21esima puntata della seconda serie di DESPERATE HOUSEWIVES, su Sky. Credo di aver confessato già il mio amore per questo telefilm. La prima stagione è da manuale, uno dei momenti migliori della TV contemporanea, con la sua mescolanza di commedia fuori da ogni schema e un TV drama della migliore tradizione, con delitti, vendette, segreti. La seconda serie è partita in sordina, una volta risolto il mistery che faceva da fil rouge dei primi 23 episodi. Occorreva trovare un ritmo, e Marc Cherry e compagnia, dopo alcuni mesi di assestamento, hanno identificato per ognuna delle housewives un filone narrativo forte e autonomo, e in ogni puntata li portano avanti con ironia, sagacia e tanta, tanta crudeltà, orchestrandoli in modo che gli eventi di ogni puntata riecheggino gli uni con gli altri, come in un caleidoscopio di spunti e idee diversi ma simili. Non vi faccio spoiler su questo 21esimo episodio, ma il livello di scontro tra Edie e Susan, tra Bree e suo figlio, e le tensioni di coppia tra Gabrielle, Lynette e i rispettivi mariti raggiungono apici di drammaticità incredibili. Check it out...

23 giugno 2006

Anno II

Inizia il secondo anno di vita del blog. Non avrei mai detto, il 22 giugno dell'anno scorso, che avrei retto tanto e che mi sarei divertito tanto. Mi faccio gli auguri da solo, e vi lascio con qualche sibillino "teaser" sulle cose cui sto lavorando:

1) Maledetti, vi amerò
2) Non c'è due senza tre o quattro
3) Non è una camera con vista

Sono così cattivi, che neppure Bartezzaghi ci potrebbe arrivare...

Besos a todos

20 giugno 2006

Le news d'oltralpe


Vi avevo accennato a una serie di grossi annunci relativi a novità francesi, ed eccoli qua almeno in parte. Un altro articolo molto interessante che spiega cosa bolle in pentola oltreconfine lo trovate invece in questa pagina. Penso di avervi detto e fatto capire quanto sia stato impegnato in questi mesi su tematiche francofone, e leggendo ambedue i pezzi ne saprete molto di più...
E siccome la domanda implicita la conosco, sono novità SOLO d'oltreconfine. OK?

C'è chi dice NO


My Italy
Originally uploaded by FotoRita.
... e giusto per animare un po' le discussioni: domenica io voto NO, senza se e senza ma. Anche se un paio di punti della riforma li condivido, il 90% delle trasformazioni costituzionali volute dal Calderoli e soci sono una schifezza assoluta. Mi spaventa soprattutto la trasformazione del premier in una sorta di autocrate in pectore, ma anche la confusione di ruoli tra le due camere e l'inevitabile serie di conflitti che si verrebbe a creare.

Ma soprattutto... sapete che per cambiare oltre 50 articoli della Costituzione, costituzione costata sangue, dolore, lacrime, mesi di accordi e discussioni tra tutte le parti della società italiana, la Casa delle (Il)libertà ha in pratica discusso mezza giornata in Parlamento, decidendo tutto unilateralmente? Questo scempio mi fa ribollire il sangue, e se penso che la disinformazione seminata da RAI e Mediaset rischia di far votare "Sì" a tanta gente "ignorante" nel senso letterale del termine... il sangue mi va proprio in supernova.

Passo la parola a Eugenio Scalfari, che su Repubblica ha saputo spiegare benissimo le ragioni del no----

PS: per i lettori di centrodestra: lo so che anche la Sinistra ha commesso il peccato di cambiare la Costituzione unilateralmente, ma un errore non ne giustifica un altro, di dimensioni e portata ben più disastrosa e arrogante.

Blog carini, 2


Anche Stefano Raffaeleha aperto un blog, che visito sempre con piacere. Stefano lo conosco da oltre 15 anni, da quando mi spedì alla Star Comics una serie di prove di disegni mozzafiato, ed è un altro dei (relativamente pochi) amici personali che ho nel mondo dei comics. Siamo in contatto in maniera on/off da allora, e abbiamo anche collaborato assieme quando ha firmato con Lorenzo Calza la miniserie Arkhain per la Panini. Devo dire però che il progetto migliore mai (ir)realizzato doveva essere una miniserie scritta da me e disegnata da lui e da un altro amico, Marco Censi. E' rimasta nel libro dei sogni, ma io ce l'ho sempre presente in qualche recesso della mente. Check it out.

Blog carini


Donald Soffritti mi ha spedito il link al suo blog. Dateci un'occhiata. I disegni sono fantastici. Chapeau!

18 giugno 2006

48 ore a New York.



Ogni anno è la stessa cosa. Dico "Vado a New York". E tutti: "Wow, che culo". Poi aggiungo: "Sì, ma per 48 ore", e la risposta è sempre la stessa: "Ma tu sei matto". Ebbene sì, uno dei "lati oscuri" di un lavoro come il mio, che mi porta a viaggiare moltissimo, è che non posso (e non voglio) prolungare i viaggi al di là del tempo strettamente indispensabile per sbrigare l'aspetto lavorativo degli stessi. Certo, occasionalmente aggiungo un fine settimana o un giorno o due di ferie a una trasferta in qualche luogo di suo interessante, ma la parola chiave è "occasionalmente". Se lo facessi sempre, passerei all'estero quasi tutti i fine settimana, e non riuscirei ad avere alcuna parvenza di vita normale.

Quindi, per tornare nel seminato, anche quest'anno (come negli ultimi 4 o 5), ho scelto di farmi una dose omeopatica di Grande Mela, un micro soggiorno tutto incentrato sugli incontri di lavoro. Ho visto tutti gli editori di New York, dai "soliti sospetti" a inediti partner che speriamo di annunciare presto, da un grande scrittore i cui progetti Panini saranno dettagliati entro l'anno, per finire con le rappresentanti di MSP, ("Ronaldinho Gaucho") che mi hanno portato a mangiare in una strepitoso rodizio brasiliano.
Arrivato il mercoledì alle 15, me ne sono andato due giorni dopo alla stessa ora. Provando anche un pizzico di sollievo.

Forse perché, e credo di andare controcorrente con il resto dell'umanità o di una gran parte di essa, non sono un grande fan della Grande Mela. Certo, mi affascina, mi interessa, la percorro come se ci fossi sempre vissuto, come se le decine di migliaia di fumetti, film, telefilm, romanzi che ho assorbito e che erano qui ambientati mi avessero permeato l'anima e fatto assorbire nell'inconscio i depositi d'acqua sui palazzi, la statua di Balto a Central Park, le donne nere che spingono le carrozzine ad Harlem o la gente che si affolla sull' L Train diretto a Delancey...
Però, vi confesso, non la riesco ad amare veramente. Forse perché mi ricorda un'estate troppo lunga, due decenni fa, con troppa pioggia e troppo poco amore, e un autunno crudele, qualche anno dopo, e tutto questo bagaglio personale non si lava via con il tempo, andrebbe esorcizzato vivendoci, a Manhattan, per sostituire i ricordi amari e le fantasie della fiction con qualcosa di nuovo e di presente. In questa vita non ce n'è l'occasione o il tempo. Nella prossima, chissà---

Nella Mela e ritorno

Sono tornato ieri dal mio solito viaggio annuale a New York, sempre in versione iper-condensata (arrivo in Hotel alle 15.00 di mercoledì, Hotel che lasciamo il venerdì alle 15.00). Sono ancora sveglio in questa notte di fine primavera, con quel pizzico di jet lag che anche per viaggi così corti non riesco ad evitare. I dettagli del viaggio ve li scrivo nei prossimi post, volevo solo dirvi che non sono scomparso. Besos a todos...

10 giugno 2006

Tots al Salo'

Sono rientrato da poche ore a Bologna, dopo un giovedì e un venerdì passati al Salò Internacional Del Comic de Barcelona, principale manifestazione ispanica dedicata al fumetti. Panini Comics aveva un bello stand pieno di novità (tra cui il lancio in terra iberica di HOUSE OF M, ribattezzato DINASTIA DE M). Ospiti d'onore Gabriele Dell'Otto e Salvador Larroca, con le solite orde di fan.
Il Salò è decisamente una bella manifestazione, anche se forse "piccola" come numero di stand e di avvenimenti rispetto alla vivacità del mercato spagnolo (non può competere con Angouleme o con Lucca...). Come parte "business" non offre molti spunti, ma è comunque un punto nodale per incontrare soprattutto autori e collaboratori spagnoli, e portare avanti lo sviluppo di questo complesso ma importantissimo mercato.

Rispetto a altri viaggi al Salò, quest'anno sono stato praticamente sempre rinchiuso in Fiera, a parte le cene a casa dei diversi amici che ho in città. Poche quindi le osservazioni di colore, molta, moltissima, la stanchezza. Merita - in argomento ispanico - una bella siesta pomeridiana... Hasta luego!

07 giugno 2006

Il ruggito del leone


Avevo scritto che sarei andato a Livorno, ma di certo non potevate immaginare il perché. Sono stato nella città toscana per tre giorni di full immersion, in un viaggio tutto personale nei risvolti della mente. Se avete letto il mio profilo, sapete che la psicanalisi e la psicologia in genere sono tra i miei principali interessi. Da tempo mi ripromettevo di approfondire le mie conoscenze, e ho cominciato da qui, da un workshop sulla classificazione della personalità, il famoso enneagramma. Dire che l'esperienza è stata esaltante sarebbe sminuire il tutto.
Accovacciato a piedi nudi su un tatami, insieme a 49 sconosciuti di tutt'Italia e non solo, ho passato tre giorni a parlare, ascoltare, imparare, in un mix di lezioni teoriche, esercizi di visualizzazione, momenti di meditazione, di incontro con l'altro.

Per spiegare in due parole tema del seminario e metodologia...
L'Enneagramma è un sistema di classificazione (o tassonomia se volete) della personalità, di origine sufi, risalente a oltre 2500 anni fa, trasformato in una scienza dalla psicologia moderna. Partendo dall'osservazione che i caratteri appartengono solamente a nove grandi tipologie, ognuna contrassegnata da una nevrosi predominante, la teoria dell'Enneagramma sostiene che identificando la propria personalità e conoscendone la tipologia e la natura si può identificare la nevrosi sottostante, a volte così sottile da essere impercettibile. Si può quindi iniziare un cammino virtuoso, verso la "redenzione" dal proprio male di vivere, se volete.
In questo seminario, attraverso una serie di "lavori" in meditazione o in colloquio 2 a 2 con altri allievi o in gruppo, si arriva a conoscere e capire a grandi linee quali sono i nove "caratteri primari" dell'Enneagramma, e - con un po' di fortuna - a identificare il proprio.

Era da un pezzo che non facevo qualcosa di davvero nuovo, che esulasse dal mondo dei comics e in generale dei media e della comunicazione. Qualcosa in un ambiente completamente diverso dal mio, in cui essere solo "Marco di Bologna" e parlare di carattere, personalità, identità, nevrosi, passioni.

Davvero un'esperienza incredibile, primo passo di un cammino che mi riprometto di continuare nei prossimi mesi e anni...

01 giugno 2006

L'imperatrice della BD


E' il secondo anno consecutivo che a Parigi a fine maggio si tiene la Fete de
la BD
, manifestazione organizzata dal ministero della Cultura che vede eventi, mostre, incontri, in tantissime città dell'Esagono. Andate a vedervi il sito dell'iniziativa (sponsorizzata anche da Panini Comics France) e fatevi venire l'acquolina in bocca. Un evento del genere qua da noi sarebbe impensabile, mentre Oltralpe si scomodano ministri, ministeri e prefetture per celebrare la Nona Arte e le sue star.
Il culmine mondano della Festa del Fumetto è stato un galà al Ministero della Cultura, che ho inserito all'interno del mio tour franco-belga. Nei saloni del ministero, un ex palazzo imperiale davanti al Louvre, c'erano stipati il fior fiore degli editori ed autori francesi. Non mancava nessuno, anche se incontrarsi era difficile data la calca, soprattutto davanti all'esiguo buffet (champagne a fiumi, ma tartine contate). Nella foto, eccomi al fianco della mia persona preferita del mondo della BD, Sophie Castille, gestrice dei diritti Dargaud-Dupuis, una delle professionista più gentili ed efficienti del mondo del licensing franco-belga. Mi sono fatto riprendere al fianco di questa sorta di imperatrice della BD, sul balcone del ministero, sotto un cielo nuvoloso e freddo decisamente fuori stagione. Le manca solo la corona...

Finito il galà, cena fino a notte fonda con l'equipe di Panini Comics France, per celebrare alcune grosse novità d'Oltralpe (che annunceremo tra un paio di settimane) e progettare tanto cose nuove e belle.