24 ottobre 2016

Il mio Sì

Sono parecchi settimane che medito questo post. Mi sono espresso sui social a favore del SÌ in vario modo, mai particolarmente articolato, e mi sono beccato una razione di odio, attacchi, svalutazioni e disprezzo come mai prima d'ora. E sarebbe da studiare come mai un referendum così tecnico sia riuscito a polarizzare tanto il discorso politico in Italia, affidando al SÌ e al NO significati simbolici, metaforici, emotivi, istintuali, che nulla hanno a che vedere con una valutazione de facto sul merito della riforma. Nulla.

Voglio quindi provare a dire la mia in maniera articolata, ma semplice.

Perché voto Sì? Il motivo principale è che trovo assurdo che in Italia ci siano DUE CAMERE a dare la fiducia al governo. Se le due camere fossero con identica composizione, sarebbe già una duplicazione inutile. Ma dato che di solito hanno maggioranze più o meno diverse, si tratta di una duplicazione ostativa, che favorisce il compromesso, il trasformismo, le alleanze forzate. Il meccanismo non è casuale. Da sempre in Italia abbiamo paura che un solo partito abbia la maggioranza da solo, o, se volete, che abbia la responsabilità senza alibi di governare. Meglio quindi con un meccanismo bizantino fare in modo che chiunque vince in una camera possa non vincere nell'altra, o vincere solo con alleanze. Si preferisce una situazione dove nessuno può governare da solo, e ci si rassegna a instabilità e alleanze improbabili. Posso dire: grazie, ma no grazie?

Il secondo punto per me fondamentale è che il processo attuale di approvazione delle leggi tramite due camere fotocopia rimane assolutamente inutile e improduttivo. Si pensava nella costituente che un senato più maturo potesse servire da contraltare a una camera più giovane e inesperta (leggi: un senato più conservatore potesse tenere a bada una camera più liberale), ma sono considerazioni sensate forse nell'infanzia di una democrazia, non in una repubblica adulta (e credetemi dopo aver sentito certi senatori discutere di Unioni Civili mettendo in discussione che i gay fossero esseri umani, non ho proprio nessuna fiducia in questa visione di un senato "maturo"). 

Oggi come oggi sono solo due organi fotocopia che svolgono inultimente lo stesso lavoro. 
E non mi venite a dire che se si vuole si approva rapidamente una legge anche con due camere.… spesso le leggi veloci sono decreti legge, mentre le leggi ordinarie tra passaggi e rimandi fanno la spola tra camera e senato con un ping pong che solo degli irresponsabili possono apprezzare.

Questi sono i due motivi principali e i due dirimenti. Apprezzo la normativa sui referendum, l'innalzamento del quorum per il PdR, la riduzione del ricorso ai decreti legge, l'obbligo per il parlamento di discutere le leggi di iniziativa popolare. 
Ma sono punti accessori. Belli e utili ma tipo i contorni di verdura a fianco di due piatti di carne.
La ciccia è la fine del bicameralismo perfetto. Una cosa di cui si parla da decenni  e che ora al momento della sua realizzazione scatena tanta nostalgia. Ma sì, teniamoci due camere, quasi 1000 parlamentari, e che importa se fanno lo stesso lavoro.

Un punto sul nuovo Senato. Si è voluto farlo tipo la seconda camera tedesca, una camera regionale eletta a secondo livello, dai consigli regionali. Questo aspetto è uno dei più criticati, anche se in maniera di solito mistificatoria. Si dice che la descrizione del ruolo del nuovo senato è troppo lunga (ma ovviamente serviva una descrizione dettagliata ora che svolge un secondo compito), che i senatori non avranno tempo per fare anche in consiglieri (si reputa invece che dovranno stare a Roma solo alcuni giorni al mese), che i senatori avranno immunità (e come potrebbero non averla? Sono parlamentari comunque, anche se senza stipendio, e l'immunità parlamentare è un concetto base di una repubblica parlamentare, dato che la carcerazione di un parlamentare cambia la composizione del parlamento, e non può avvenire senza gravissimi motivi).
La critica più fondata, e la sola che anche io riconosco come debolezza dell'impianto, è la vaghezza nella definizione su come saranno eletti i nuovi senatori. Ma è vero che si dice nella riforma che i senatori saranno scelti in accordo con il voto popolare, e Renzi ha detto da poco che la proposta sarà di fare scegliere i Senatori dai consigli regionali su indicazione diretta degli elettori tramite una seconda scheda nelle elezioni regionali. Quindi anche questo punto per me è chiaro.

Tornando al discorso generale. Voterò sì sostanzialmente per questi due motivi
Perché voglio una democrazia matura
Perché voglio governabilità (anche se vincesse Berlusconi o Salvini o Grillo.… non si ama la stabilità solo se al potere c'è stabilmente qualcuno che ci piace).
Perché non voglio più inciuci e alleanze assurde, o un Senato che dipende dal trasformismo di Mastella.
Perché voglio che le leggi siano approvate in maniera lineare e approfondita e non dopo Ping Pong infiniti e compromessi di solito al ribasso (sì, lo so che il Senato può chiedere modifiche a una legge, ma è un potere consultivo, non decisionale).
Perché mi piace l'idea che l'Italia sia riformabile e che non resti ancorata a meccanismi he avevano senso nel 1946 ma non nel 2016
Perché so che se passerà il NO NESSUN GOVERNO METTERÀ PIÙ MANO ALLA COSTITUZIONE, per decenni, facendoci restare in balia di doppie maggioranze e processi legislativi fotocopia

E so che questa è solo una delle possibili riforme. Erano possibili 100 o 1000 formulazioni diverse, più o meno semplici, più o meno complesse. Questa si è scelta considerando veti e controveti, mosse e contromosse. Dire no perché "si poteva fare meglio" o "ci voleva un'altra riforma" è infantile. Un "benaltrismo pilatesco". 
Questa è la riforma. Volete che la fiducia la dia una camera o due? Volete stabilità o instabilità? Volete che le leggi le faccia una camera o due? Non ci sono altre cose in gioco. Non i poteri del premier. Non la legge elettorale. Non la forma dello stato. Solo una semplificazione e un rendere più governabile il paese.

Se votate NO, volete che tutto resti uguale. Se votate SI' volete cambiare, semplificando. Punto. Ognuno si prenda le sue responsabilità.