19 marzo 2009

Spring Haiku


Autumn Haiku for a Body
Inserito originariamente da Osvaldo_Zoom

I miei lettori fedeli reclamano nuovi post. Mi dicono “Dove sei finito. Ci manchi.”
E un po’ è vero che vi trascuro. Insisto a dire che bloggare nell’era di Facebook è diventato qualcosa di diverso. Qua limo ogni parola, impiego anche un’ora a scrivere un post, spesso nel cuore della notte o su un volo diretto chissà dove, con le cuffie dell’iPod in testa.
Su Facebook e in maniera minore su Twitter si condensa tutto in 140-160 caratteri, le piccole cose del giorno, gli umori, i minima immoralia e i minima moralia delle giornate del 2009.
Ed è sorprendente che a volte non serva altro, In pochissimi caratteri, quasi un haiku, si riesce a condensare un’emozione, una recensione, quello che succede.
Ricordo che fin da bambino ho avuto una passione per i riassunti. Prendere una storia e condensarla in trenta righe. In venti. In dieci. In una frase. Ricordo che a sette anni ci diedero una favola da riassumere, e la riassunsi –correttamente – in una riga. Spesso non serve altro, è il famoso “pitch”, il lancio del battitore che a Hollywood è diventato il sinonimo della proposta lampo, della frase che uno sceneggiatore usa per vendere un film a un produttore, e il produttore agli investitori e al regista, e gli addetti di marketing al pubblico, e parecchi spettatori ai loro amici.
Se una storia non è condensabile in un pitch, si dice, a Hollywood non può funzionare. Ma forse è vero per tutto, dall’Iliade a Lost, dall’Eneide al nuovo romanzo di 900 pagine di qualsiasi nobel della letteratura.

A volte penso quindi che dovrei in questo blog fare dei micro post. O bloggare una volta alla settimana con una serie di pensierini. Peraltro, a breve, partirà sul sito della mia azienda un blog ufficiale a tema “fumetti” (o meglio “fumetti Panini e politiche editoriali Panini”), liberando così Nova100 da interventi che spesso assomigliano alle discussioni di una riunione di condominio per utenti estranei al mundillo dei comics e dintorni. Si chiamerà “Io sono l’altro”, e solo i lettori Panini hard core possono capire l’oscuro riferimento fumettistico di questo titolo.

Quindi, su questo blog, resteranno il cinema, la vita, i libri, i fumetti in generale e non dal punto di vista di Direttore Publishing della Panini, la musica, la TV, i media, magari un po’ di politica, di psicologia, di cose mie personali che magari a voi non interessano in generale ma che mi permettono di chiarirmi la testa, a volte, di mettere agli atti delle cose di me, renderle, se volete, più chiare, nero su bianco su uno schermo, scolpite ad aeternum nella memoria virtuale del mondo che nulla perde o dimentica.



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