01 agosto 2010

Sul Sassonero, un'altra estate

Pink sunsetSali quassù, tra il Sassonero di un tempo - che è poi uno sperone di roccia e qualche sasso basaltico -e la Villa Sassonero di oggi, che non ha neppure un negozio ma solo una chiesa e un'osteria. Sali quassù, che nessun luogo contiene tanto passato, tanta vita, tanta bellezza. Qua ci sono tutte le notti di luna sugli abeti, tutti i cieli infinitamente stellati, interminabili tramonti, albe con la neve, caminetti accesi, canzoni e partite di pinnacolo, qua sei stato parte di più famiglie, ospite, inquilino, padrone di casa, esule. Qua hai contato le tue benedizioni e le tue malinconie, e sei rimasto a fissare oltre un vetro tutte le altre vite possibili, tutti i destini, tutte le promesse.
Ed è proprio qui che torni stasera, nella luce salmone della tua camera, e pensi a tutte le promesse, a quelle ricevute, mantenute, tradite, fatte. E ne senti tutto il peso, tutta la violenza, ma anche tutta la bellezza, tutta la necessità quasi biologica. E pensi alla prima promessa che riceviamo, al primo logos, yo siempre estaré a tu lado, e a quando l'abbiamo ricevuta, e a quando la facciamo noi, la prima volta, col cuore, senza chiedere nulla in cambio, solo perché siamo uomini, solo perché ne siamo degni.

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