
Sabato sera sono stato a una di quelle feste che miracolosamente riescono quasi perfette. Una casa nella campagna bolognese, nella semi-nascosta valle di Palesio in cui tanti concittadini hanno la loro dimora estiva, genere rural-radical-chic-comunitario. Buon cibo, niente TV, neppure i cellulari prendevano. Una trentina di persone. Un mix di gente conosciuta e no, davvero un bel gruppo. Parlando con un ragazzo esperto di siti internet e di web, mi ha fatto presente che un "vero" blog dovrebbe essere aggiornato tutti i giorni. Ecco quindi il dubbio: dovrei scrivere Cuoredichina quotidianamente? O - come faccio ora - alternare due-tre-quattro giornate di silenzio a post a raffica, anche due-tre-quattro in una volta? Non è che il dubbio mi tolga il sonno, anzi... Per ora continuo così: non sempre ho tempo e voglia di scrivere, e quindi inutile spremere il limone 365 volte l'anno...
Per tornare alla festa, o meglio, al fine settimana, sono stato come molti di voi soverchiato dall'afa. Anche nella casa mia, sul Sillaro, c'erano 32 gradi, niente vento. Siamo scesi a fare al bagno al fiume, l'acqua era splendida, ma decisamente brodosa. Fare il bagno al fiume mi emoziona sempre, è uno di quei piaceri rari, dato che in sempre meno posti è possibile e piacevole farlo, ma stare a mollo nell'acqua, in mezzo al verde, mentre la corrente scorre, è una sensazione insolita, unica, preziosa, direi.
Oggi, poi, nell'aria fortemente condizionata del mio ufficio, mi sono visto a pochi minuti due vittorie dell'Italia. La più importante era quella del referendum, ma anche quella con l'Australia (per colpo di c%&$, lo ammetto) non è stata male. Ci siamo messi da me, davanti alla TV, a bere aranciata e mangiare popcorn, pochi ma buoni, e a tifare per il Pupone, Pinturicchio e compagnia.
Infine, prima di Notte Mondiale, mi sono visto la 21esima puntata della seconda serie di DESPERATE HOUSEWIVES, su Sky. Credo di aver confessato già il mio amore per questo telefilm. La prima stagione è da manuale, uno dei momenti migliori della TV contemporanea, con la sua mescolanza di commedia fuori da ogni schema e un TV drama della migliore tradizione, con delitti, vendette, segreti. La seconda serie è partita in sordina, una volta risolto il mistery che faceva da fil rouge dei primi 23 episodi. Occorreva trovare un ritmo, e Marc Cherry e compagnia, dopo alcuni mesi di assestamento, hanno identificato per ognuna delle housewives un filone narrativo forte e autonomo, e in ogni puntata li portano avanti con ironia, sagacia e tanta, tanta crudeltà, orchestrandoli in modo che gli eventi di ogni puntata riecheggino gli uni con gli altri, come in un caleidoscopio di spunti e idee diversi ma simili. Non vi faccio spoiler su questo 21esimo episodio, ma il livello di scontro tra Edie e Susan, tra Bree e suo figlio, e le tensioni di coppia tra Gabrielle, Lynette e i rispettivi mariti raggiungono apici di drammaticità incredibili. Check it out...