11 marzo 2010

Di fumetti

E' un po' che non parlo di fumetti, ironico per un blog che si chiama Fumo di China. Forse perché di fumetti ne sto "facendo" più che mai, con un abbandono che sembra quasi paradossale in questa temperie economica. Mai ho lavorato a un numero maggiore di albi, con risultati che a volte deludono, ma che spesso sono incoraggianti, come se in momenti difficili il conforto delle storie a fumetti di personaggi o autori che si conoscono potesse dare un po' di sollievo, un meritato svago.

Fumetti da segnalare, quindi, un po' in ordine sparso...

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Per Renoir è uscito Lou, edizione italiana, in un formato bello e originale, dell'omonima serie di Julien Neel edita in Francia da Glenat. Come sta succedendo sempre di più nel nostro paese, i volumi originali (formato A4, cartonati, con 48 pagine di storia) vengono accorpati al ritmo di due o tre alla volta, rimpiccioliti al formato 17x26 o 19x26 o similari, e proposti in una più economica brossura. Questo cambiamento "cosmetico" serve a vincere le storiche esitazioni del nostro mercato, e a rendere d'un tratto disponibili da noi opere altrimenti votate al limbo editoriale.

Nel caso di Lou questa metamorfosi editoriale è straordinariamente benvenuta, dato che ci troviamo davanti a uno dei prodotti di maggior interesse di origine francese, straordinariamente moderno, trasversale, una lettura che rinfranca chi ama la letteratura disegnata e la sogna svincolata da ogni lacciuolo, da ogni scuola, da ogni classificazione. Lou è a prima vista un fumetto "per bambini", nella tradizione del fumetto d'oltralpe che ha interiorizzato gli stilemi di una letteratura disegnata principalmente destinata all'infanzia (o agli adulti che si portano dietro l'infanzia sulle spalle, in un modo o nell'altro). Ma quando si legge, si rivela per quello che è, un fumetto/diario, la storia di una ragazzina figlia di una ragazza madre, in una Parigi modernissima e realissima, multiculturale, dove ci si innamora a suon di MSN e SMS, dove ogni riferimento a fatti o costumi realmente diffusi NON E' assolutamente casuale.
Con un disegno irresistitible, colori tenui e perfetti, Lou è un po' un cigno nero, un "unicum", e quindi forse difficilmente assimilabile a quel che il mercato richiede. Ma Oltralpe ha trionfato per la sua poesia, la sua leggerezza, la sua profondità. E per chi come me ha sognato la sua infanzia con Valentina Mela Verde, questo ne è l'equivalente, trent'anni dopo, con Parigi sostituita a Milano, e un salto generazionale e cronologico e tecnologico assolutamente senza rete.

In ambito super-eroi, lontanissimo da Lou e dai tetti della capitale francese, continuo a restare senza fiato leggendo Dark Avengers. Di Brian Bendis ho parlato, mi piace moltissimo quello che scrive e come lo scrive (con questi dialoghi "naturali" che emulano la parlata dei personaggi alla perfezione), ma quando si mette alla prova con psicotici, assassini, schizoidi, serial killer, dà profondamente il meglio di sé. Bisogna essere dei fan un po' "hard core" della Marvel, ma è davvero ottimo.

Continuano poi le serie che amo e che sempre cito in questo blog, tipo Invincible Iron Man, Captain America, Daredevil, ma permettetemi di citare due delle "new entry" nella hit parade dei comics preferiti dal sottoscritto: 

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Punisher MAX, la nuova serie del Punitore "adulto" scritto da Jason Aaron con disegni di Dillon, è una delle produzioni migliori della Marvel. Aaron (che sta facendo anche alcune cose interessanti con la nuova serie di Wolverine, WEAPON X) non fa rimpiangere Garth Ennis, e forgia uno dei cicli più cupi e duri mai visti del personaggio. Da leggere assolutamente.

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Spider-Woman: Bendis e Maalev ci riescono ancora, e dopo Daredevil affrontano un altro giustiziere "urbano", una donna stavolta, la Donna Ragno originale, Jessica Drew, completamente ripensata e rilanciata. E chi come me ricorda le sue storie a San Francisco scritte da Chris Claremont e disegnate da Steve Laialoha, questo ciclo della letale e misteriosa eroina ragnesca fa semplicemente venire i brividi addosso...

Noir, intensa, dannata, ricorda Alias (sempre Bendis, sempre una
donna), ma è Spider-Woman. Non proprio la sola e unica, ma
Spider-Woman. L'originale.





6 commenti:

Aaron ha detto...

Grazie sommo MML per gli ottimi e interessanti consigli. Proprio mezz'ora fa mi dicevo che stasera, ritornando a casa a Berkeley, sarei passato dal negozio di fumetti. Da tempo non leggo fumetti, forse troppo stanco di storie che spesso hanno veramente poco spessore. Ma alcuni dei titoli che hai citato mi intrigano (uno tra tutti, Spider-Woman) e mi sa che questa sera acchiapperò qualche cosa. Grazie ancora!

Aaron ha detto...

P.S. Il blog si chiama cuoredichina e non fumo di china ;-) Ricordi del passato...

federico ha detto...

Finalmente MML parla di fumetti!!! grazie mille. Per quanto mi riguarda, anche i tuoi commenti hanno una forte valenza evocativa...

Dario ha detto...

Meno male chge Lupoi è tornato a parlare di qualcosa di serio di cui è anche competente, come i fumetti. E speriamo che da adesso in poi lasci perdere di parlare di politica e d'attualità, visato che i suoi commenti sembrano scritti da uno che non ne ha la minima cognizione.

paolo bertani ha detto...

Ottimo Marco,
interessantissimo post fumettistico!
Ti leggo sempre con estremo interesse, continua così ;-)

Giovanni ha detto...

E' confortante sapere che nei momenti di "crisi" libri e fumetti non ti deludono mai!