11 aprile 2006

Nuovi ristoranti


Nelle ultime settimane mi è capitato di provare o ri-provare alcuni ristoranti bolognesi, e devo dire che mi sono un po' consolato delle delusioni gastronomiche degli ultimi mesi.

Maro è un'istituzione in città, e ha cambiato gestione parecchie volte. Negli anni '80 me l'ha fatto scoprire il nostro traduttore PPR, che all'epoca già traduceva L'UOMO RAGNO e viveva (e vive) a pochi metri dal ristorante. In quel periodo, 1988 o 1989, Maro era una classica trattoria bolognese. Serviva solo il pranzo, solo i giorni feriali, e non faceva neppure il caffé, per evitare che gli avventori si attardassero. Menu fisso: 14.000 lire. Era davvero il massimo, anche se con quegli orari lo potevo frequentare solo di rado.
Ora, due o tre cambi di gestione dopo, Maro apre anche a cena, serve il caffé, ed è un ristorante "rustic and chic", di medio prezzo (con 30 euro e un occhio al menù te la cavi). Occorre assolutamente prenotare, due terzi dei clienti sono stranieri, soprattutto in periodo di fiere ( non solo, la Johns Hopkins è a pochi metri), ma il cibo (pesce praticamente) è fresco e buono, preparato in maniera creativa ma solida, alla siciliana. Da provare.

Amedeo
è invece una delle poche, pochissime, morenti, trattorie bolognesi tradizionali di medio prezzo e buona qualità. E' una categoria così in via d'estinzione che il WWF dovrebbe metterle sotto tutela.
Una spettacolare cotoletta alla bolognese mi sembra sia il piatto forte, ma anche i primi sono eccellenti, a partire dalle ottime tagliatelle alla bolognese. Per i non-felsinei, la cotoletta alla bolognese è in pratica... una milanese coperta di prosciutto e formaggio. Se ben cucinata, è una prova dell'esistenza di dio.
Anche per questo locale vale un amarcord: l'ho scoperto a metà degli anni 80 quando ho fatto il presidente di seggio nelle vicine scuole in via Ca' Selvatica. Allora si chimava Boni, era buona forse un filino più di adesso, ma devo dire che anche nella versione Amedeo si difende bene. Un posto dove andare e tornare, anche perché leggero sul portafogli.

La bottega è un locale nuovissimo, e già blasonato. L'Espresso - che di solito guarda con sufficienza la cucina di Bologna - ne ha salutato il lancio con entusiasmo, e da allora il piccolissimo locale fa il pienone tutte le sere. Decor finto contadino, ma in effetti stilosissimo, con un menu minimal: solo affettati come antipasto, seguiti da tre primi, tre secondi, tre dolci, sempre gli stessi. Si beve praticamente solo sangiovese. I piatti di cui sopra sono tutti della tradizione felsinea strettissima.
Ma... chiaramente tutto è della massima qualità. Il prosciutto è un culatello da urlo. La mortadella è quella DOP, da svenimento. Le tagliatelle sono la fine del mondo. Il sangiovese è di una cantina ai massimi livelli.
Chiaramente non ci si può andare spesso (per costi, circa 50 euro con i vini, e per il menu ristretto), ma se avete qualcosa da festeggiare, è l'ideale.
Anche qui avrei un amarcord sulla precedente gestione, ma ve lo risparmio.

Buon appetito!

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Ottimi, da provare! Seguirò i tuoi consigli essendo delle tue parti. ^__^

johnbruno ha detto...

Oh...bene, si torna a parlare di cose serie! Visto che dovrei essere da quelle parti tra non molto, i tuoi consigli sono oro colato!

Dario Bressanini ha detto...

Marco, riguardo alle copertine che hai inserito, ti ricordo il mitico numero 55 dei Fantastici Quattro corno "L'amara feccia della sconfitta" :) :)

Marco M. Lupoi ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Anonimo ha detto...

Beh, allora, meglio cosi' occhio al sovrappeso comunque ;->

Anonimo ha detto...

Ciao,
io ci aggiungerei anche FANTONI. Quando salgo su a Bologna, sono di Napoli, a trovare la mia amica Keiko Ichiguchi ci ritroviamo li ed è sempre un emozione entrare nella sala circondata dai disegni della storia italiana del fumetto e deliziarsi il palato con la cucina bolognese!!!
Mi meraviglio che non la conosci ^___-
francesco

Dario Bressanini ha detto...

Ma come? Non hai tutta la collezione degli albi Corno? Avrei pensato che il megacapo della paninicomics, se non altro per dovere professionale :) avesse tutti gli albi marvel editi in italia.

Riguardo a "the dismal....", mi ricordo che nel numero precedente, quando sulla quarta di copertina annunciarono il nuovo numero, avevano sbagliato il nome, ed era diventato "l'amara FACCIA della sconfitta".

Per anni (ero giovane ;) ) mi sono chiesto quale fosse il titolo esatto..

Marco M. Lupoi ha detto...

Ovviamente ho tutta la Corno, ma parte in ufficio parte a casa, e siccome scrivo sempre la notte non sempre posso avere il tempo di cercare un albo, scansionarne la cover e postarla...

Quanto a Fantoni, scusa, ma è a dir poco sopravvalutata, oltre ad avere un servizio così così, sale iper affollate, etc. Non ci vado volentieri da un pezzo, anche se ricordo che ci facemmo la prima cena di Natale Marvel Italia nel dicembre 1994.