25 aprile 2006

Sì, viaggiare


Mi piacciono i viaggio triangolari, quelli che implicano diverse destinazioni in un percorso che non si ripiega mai sulle tappe fatte. Ricordo dei viaggi Bologna-Dublino-Nizza-Bologna, o un recente Bologna-Francoforte-Barcellona-Bologna, o un azzardatissimo Bologna-New York-Barcellona-Bologna. Mi piacciono i viaggi che sono come matrioske, che snodano un paese dietro l'altro e dentro l'altro, come un piccolo caleidoscopio di voci, lingue, sapori, odori. Se devo andare nello stesso mese in due diverse città, perché non combinare i viaggi, riducendo del 25% le tratte aeree da percorrere e ottimizzando lo stress da trasferta?
Eccomi quindi nel mezzo di un viaggio a triangolo, anzi, a pentagono, un Bologna-Parigi-Barcellona-Marrakesh-Barcellona-Bologna in sette giorni, parte lavoro, parte ponte del 25 aprile. Vi scrivo per l'esattezza da Barcellona, da casa di amici italo/belgi che vivono in uno splendido attico sopra la Diagonal, in attesa di cenare a base di tagliolini e insalata. Ma andiamo per ordine e ripercorriamo le tappe del viaggio pentagonale....

La prima tappa è stata Parigi, dove mi sono immerso in segretissimi conciliaboli fumettistici internazionali. Su Parigi, non ci sono appunti da fare e mi rimetto a quello che ho scritto dopo il viaggio di gennaio. Confermo tutto, tuttissimo.
Il giorno dopo, sono arrivato a Barcellona per altri incontri di lavoro, e questa è la prima visita del 2006 nella capitale catalana. Per BCN provo un sentimento di amore assoluto, è uno di quei posti in cui mi sento a casa, in cui i ricordi personali e lavorativi sono tali e tanti che quasi mi sopraffanno, in cui ogni sfumatura della luce, dall'alba al tramonto, porta con sé la sua giusta dose di ricordi e di promesse. Diciamo che è forse la città europea che più sento come mia seconda patria, il posto dove sono certo che un giorno verrò a vivere, e dove ogni volta ritrovarsi è un grandissimo piacere.
Barcellona - e in generale, la Spagna - sono la prova provata di quante occasioni abbia perduto il nostro paese, l'Italia. Camminare, vivere, respirare la Spagna, significa vedere quello che l'Italia ha perduto l'occasione di essere, e che forse non potrà mai più diventare. La Spagna è moderna, dinamica, bella, organizzata. Le strutture sono incredibili, ogni tot anni Barcellona si dota di nuovi sistemi di trasporto pubblico, di nuove aree commerciali, di nuove strutture pubbliche, con un ritmo di crescita impensabile per noi. La città è solare, pulita, organizzata, la gente è gentile, piena di speranza e di gioia di vivere. Si respira ovunque senso di ottimismo e di crescita. Solo per fare un esempio forse stupido, sono stato a fare compere in un centro commerciale a fianco dell'appartamento in cui sono ospite. Nel seminterrato, c'era un reparto "gourmand" con negozi di delicatessen da mezzo mondo, ristorazione rapida di ogni tipo (messicana, italiana, giapponese, spagnola...), il tutto con un grandioso senso del design. Ho pensato e ripensato se avevo mai visto una cosa del genere da noi, e sinceramente tutto quel che mi è venuto in mente sono stati posti simili in Inghilterra o negli States, non in America. Poi sono uscito fuori, ho visto il nuovo sistema di tram da pochi anni inaugurato, in lontananza la torre del gas che da poco ha modificato la skyline con le sue forme ardite, e mi è scappato un sospiro, pensando ai malandati autobus bolognesi, alla metro di Milano o Roma ancora allo stadio embrionale, alla difficoltà che abbiamo anche solo a riparare le buche nelle strade, figuriamoci a costruire nuove opere urbane o extraurbane...
Comunque Barcellona c'è, è a poche ore dall'Italia, e chi di voi non c'è mai stato non sa cosa si perde (ricordatemi di fare un post con i migliori indirizzi barcellonesi, una volta di queste).

E poi, Marrakesh. Ho detto Marrakesh... esatto. Ma dovrete aspettare un momento o due, la cena è pronta. Buona Liberazione a tutti, e buon onomastico a tutti i Marco del mondo.

8 commenti:

johnbruno ha detto...

Condivido la tua passione per Barcelona, città fantastica! Il mio più grande desiderio e di andarci a vivere, e precisamente nel quartiere di Gràcia, che adoro!

johnbruno ha detto...

Ops..ho dimenticato l'accento sulla e! ehehehe

Anonimo ha detto...

Io a Barcellona non sono mai stato; però sono stato a Siviglia e a Granada e, sinceramente, tutta quest'efficienza non l'ho vista. Anzi, a quanto ne so ci sono pochi posti in Europa, o perlomeno nell'Europa occidentale, con un tasso di civilizzazione così basso.

A onor del vero devo aggiungere che, secondo chi conosce la Spagna meglio di me, ci sarebbe una differenza abissale tra il nord e il sud del paese. Pare, ad esempio, che Madrid si attesti su livelli di efficienza da Scandinavia.

Dottor D.

Anonimo ha detto...

caro Marco quello che hai detto di barcellona è assolutamente da sottoscrivere.L'anno scorso ci sono stato due volte e ho avuto le tue stesse sensazioni nel paragonarla alla nostra povera italia.Da paese che era indietro di 10 anni,la Spagna è ora più avanti di noi di almeno 15!! P.S:sei mai stato a mangiare all'Attic?

Anonimo ha detto...

Come detto non mi pare che tutta la Spagna sia Barcellona. Che poi questa città sia un posto fantastico è un dato di fatto.
Ma l'Inghilterra non è Londra, Parigi è abbastanza differente dal resto dell'Italia e, grazie a Dio, l'Italia non è Bologna...

Anonimo ha detto...

Io vivo a Milano e non mi sento poi così schiavo.

Mi infastidisce moltissimo sentir parlare male della mia città. Soprattutto perché, novantanove volte su cento, chi ne parla male lo fa sulla base di falsi luoghi comuni e argomenti stupidi.

Finché mi si dice che Milano è sporca o troppo costosa, beh, sono argomentazioni discutibili ma certamente fondate. Quelli che non sopporto sono quei discorsi da, senza offesa, imbecilli su Milano città ostile, Milano città che ti ruba l'anima, Milano città "che ti toglie l'aria della libertà"; manco fosse la capitale del Regno del Male.

Mi irrita, soprattutto, il fatto che se io dicessi queste stesse stupidaggini su qualsiasi altra città italiana verrei sommerso da uno tsunami di sputi e di insulti. Sembra che Milano sia l'unica città d'Italia della quale è lecito dire peste e corna.

Dottor D.

Anonimo ha detto...

Mah, in generale l'Italia è un pò ferma dal punto di vista del miglioramento della qualità della vita. Non si tratta di demonizzare Milano o altre città, ma di prendere atto che siamo parecchio indietro. La Spagna cresce del 4% l'anno. Noi ce lo sogniamo. La Spagna adegua il suo codice civile ai diritti delle nuove (?) minoranze, noi su quel terreno regrediamo. La Spagna si dota di servizi pubblici più moderni ed efficienti, noi a volte togliamo le pulci dai treni.

Vittorio Giorgi ha detto...

E' vero,Barcellona è bellissima,io ci son stato per la prima volta il mese scorso...è anche vero però che gode di un autonomia eccezionale grazie al governo Catalano,ed è pure vero che è anche grazie alle Olimpiadi del '92 se oggi è così "nuova" ed efficiente.Probabilmente se Roma avesse vinto la candidatura del 2004 oggi sarebbe una città più moderna...anche se magari con meno linee di metropolitana di Barcellona (però sottoterra Roma è strapiena di costruzioni e reperti risalenti a prima di Cristo...pare già un miracolo ce ne siano 2,di linee).