Il blog personale di MML alias Marco M. Lupoi: fumetti, libri, cinema, TV, viaggi nello spazio e nella mente, nonché l'immancabile altra faccia della luna.
18 agosto 2005
Jellyfish hunters
Continua la vacanza spagnola all'insegna del relax (leggi "svacco") più totale. Oltre ad aver raggiunto livelli di sudoku da campionato juniores, mi sono dilettato nella caccia alle meduse. Purtroppo quest'anno il mediterraneo è infestato da questo simpatiche bestioline tossiche, e prima di tuffarsi nel mare (mai così trasparente, pulito e tiepido) occorre armarsi di retina (tipo quelle da farfalle) e ripulire l'acqua dalle due o tre amorevoli creaturine che in quel momento passano di lì. Oggi per esempio se ne sono viste poche, ma ci sono state giornate in cui i ragazzini facevano la spola dalla battigia ai cestini della spazzatura con sacchi della spesa ricolmi di meduse pescate da smaltire (mi immagino la felicità dei netturbini...).
Terminata l'indigestione di Scarpetta e Cornwell, le mie letture hanno piegato verso il serio con Amore Dieci Anni Dopo di Julian Barnes e Estensione del dominio della lotta di Michel Houellenbecq. Sono due libri brevi, che si leggono in poche ore, anzi, si divorano. Entrambi riflettono le inquietudini (o meglio, le disperazioni, le depressioni, la perdita del sé, ma anche la bramosia di amore) della generazione trenta/quarantenne di cui inequivocabilmente e ahimé faccio parte. Sono tematiche che seguo sempre con interesse: se da adolescente si impazzisce per Siddharta o il Giovane Holden o Wilde, ci sono poi i romanzieri per i vent'anni, poi quelli per i decenni successivi. Houellenbecq, di cui ho amato moltissimo sia Le Particelle Elementari sia - soprattutto - Piattaforma, colpisce allo stomaco e alle parti basse con le sue descrizioni di adulti che la vita travolge, adulti spesso (per non dire sempre) straziati tra la fame di vita e la consapevolezza della sua assurdità. Gente che un giorno, dovendo scegliere tra il suicidio o andare in fondo a un bosco per incontrare l'attimo fuggente, l'istante di consapevolezza suprema, scelgono la seconda cosa, ma arrivano con cinque minuti di ritardo. "La fusione sublime non avverrà, lo scopo della vita è mancato. Sono le due del pomeriggio."
Barnes invece non lo conoscevo, me ne ha parlato un fido collaboratore di Panini Deutschland, Michael Leimer, durante un tragitto Modena-Bologna prima della partenza. Sono andato la notte stessa da Feltrinelli in via Dei Mille e ho comprato l'unico Barnes che avevano, Amore Dieci Anni Dopo, della Einaudi. Sono rimasto folgorato. La storia non è niente di speciale: dopo dieci anni un uomo torna nella vita della ex moglie che a suo tempo lo lasciò per il suo migliore amico, e riesce a infiltrarsi tra i due in maniera cinica e geniale al tempo stesso. Lo stile letterario di Barnes è quello che colpisce: il romanzo è un caleidoscopio di voci narranti, che senza cacofonie ricostruiscono la storia, ognuno con un pezzetto di verità, rivolgendosi a noi lettori, anzi, a me lettore. Una piccola rashomon in salsa britannica, dove si parla di amore, verità, cambiamento, depressione, in modo originale. Dopo averlo finito, ho voglia di leggere altre cose di Barnes, magari in inglese.
Colonna sonora di oggi: CASA di Morelenbaum e Sakamoto. Musica brasiliana tradizionale con un twist di Sakamoto. Brilliant.
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