28 agosto 2005

Rientro tra pioggia e fumetti


Il rientro dalle vacanze è ancora sotto tono nei primi giorni. Il 90% dell'Italia è in ferie, e anche da oltre oceano i miei corrispondenti latitano. Sono quindi giorni buoni per radunare le idee, sbrigare un po' di arretrati... ma soprattutto per mettersi avanti con il principale impegno di questa stagione.... la stesura del programma editoriale dell'anno successivo. Sembra facile farlo, ma in effetti occorre prendere un fiume di informazioni (contratti e loro status, qualità e quantità del materiale disponibile, input dei diversi uffici marketing...) e assemblarlo in una serie di griglie excel che mese per mese elencano cosa uscirà nelle diverse linee di prodotto, e che formato avrà, e che prezzo. Moltiplicate per i quattro-cinque paesi supervisionati dalla mia redazione, e avete l'idea del "macello" che comporta questa stesura.

Domani tra l'altro ci sarà la nostra seconda "editorial retreat", 12 ore con tutti gli editor dei diversi paesi, per riflettere sul programma Marvel 2006 e su come e cosa pubblicare. Per prepararmi, il week end è stato totalmente all'insegna della lettura (complice un fortuito maltempo...). Mi sono fatto una full immersion negli albi Marvel degli ultimi mesi, andandomi a leggere anche le serie lasciate da parte, per avere una visione limpida e con cognizione di causa di tutto, da GRAVITY a MACHINE TEEN, dagli ottimi crossover di HOUSE OF M (che mi appassiona come pochi altri eventi del genere) fino alla recente BLACK WIDOW.
Devo dire che ho letto delle cose tutte interessanti se non ottime, e anche le serie che è impossibile o quasi pubblicare (personaggi sconosciuti, autori sconosciuti) hanno una loro dignità, e sarebbe bello trovare una formula per poterle comunque tradurre. Per esempio, la saga di AMAZING FANTASY con Scorpion, è carina, ma dove diavolo può essere collocata? Non nel solito UOMO RAGNO, che poi altrimenti diventa la pattumiera del programma editoriale. Ecco, magari pensando che da lì partono una serie di fili narrativi collegati a HOUSE OF M, si potrebbe fare un MONSTER di House of M con dentro questa saga e magari DISTRICT X, altro "pezzo" del mosaico di HoM che altrimenti rischia di restare inedito.

La cosa migliore letta: DECALOGUE di Daredevil, by Bendis. Non so cos'abbia quell'uomo, ma riesce a scrivere con un'intensità che toglie il respiro, e con delle idee così nuove e sconvolgenti che fanno accapponare la pelle. Non mi stupisce che oggi sia lui il demiurgo del Marvel Universe, che può fare e disfare personaggi (l'ultima superstar rilanciata pare sarà Spider Woman, dopo Sentry, Cage, i Vendicatori). Beh, il suo Occhio di Falco dentro PULSE (un crossover con HoM) è a dir poco da mozzare il fiato, raramente avevo letto niente di più coinvolgente (ci sarebbe anche l'aneddoto che ho contribuito a far sì che i capelli di Clint Barton appaiano corretti nella storia, ma lo spiegherò un'altra volta...).

22 agosto 2005

Scirocco, mambo e maree


Se dio vuole le meduse sono sparite (se è solo per qualche giorno o definitivamente, non si sa) e fare il bagno è diventato un piacere senza riserva. Ha persino piovuto per qualche ora, cosa che non succede mai in Andalusia da maggio a ottobre. Segno che il mondo sta per finire, o che le stagioni non sono più quelle di una volta (ma leggo che in Italia siete messi peggio e che in pratica il maltempo impera su tutta la Penisola).
Ho letto Scirocco, di Girolamo De Michele, edito dall'Einaudi. E' il secondo libro di GDM dopo Tre Uomini Paradossali, e me lo sono goduto enormemente, anche perché l'autore è un vecchio amico del sottoscritto, e benché siano passati una quindicina d'anni dalle nostre mediamente intense frequentazioni universitarie e post-universitarie, ho ritrovato nel suo libro una quantità di spunti-dettagli-sottigliezze, che hanno riportato alla luce ricordi di una stagione amicale ora perduta, ma importante. Girolamo alias Giro (che oggi fa il professore di Filosofia a Ferrara) è una delle persone più colte e intellettualmente stimolanti che ho conosciuto di persona (quelle di cui uno è sempre un po' in soggezione, a dire il vero), e leggendo le 500 pagine del suo romanzo ho come fatto un'immersione nell'oceano dei suoi interessi e della sua visione del mondo, aggiornato a 15 anni dopo la nostra frequentazione. Riassumere la storia è limitativo, ma ci provo... Bologna, 1998. Ci sono tre amici di vecchia data, un detective, un poliziotto, un carcerato. Una serie di eventi misteriosi a Bologna e non solo fa collidere di nuovo le loro esistenze, e insieme ad amici e alleati vecchi e nuovi il trio cercherà di fermare una tentacolare trama che affonda le sue radici nella Seconda Guerra Mondiale e arriva fino al Kossovo, passando per le stragi, il terrorismo, Gelli, la P2, persino il delitto Moro in un breve ma potente passaggio. Il tutto è narrato con una scrittura ritmica, a volte a singulti, altra liscia come il riff di una canzone, con una molteplicità di voci e punti di vista, con la macchina "da presa" di Giro che vorticosamente passa dal passato al presente al futuro, dall'aldiquà all'aldilà, da un capo all'altro dell'Italia e dell'Europa. Per i lettori bolognesi e tarantini sarà una lettura particolarmente piacevole, per l'ambientazione dettagliata e piena d'amore, e le citazioni di Eisner, Gaiman e Miller convincerà anche gli appassionati di comics. Qualche pecca l'ho trovata anche io, a volte la scrittura è altissima e sublime, altre sembra la sceneggiatura di una telenovela o di un docudrama sui giovani d'oggi, in certi punti Giro si perde in descrizioni turistiche e culinarie più da guida del Gambero Rosso che da romanzo (splendida ma un po' fuori luogo la descrizione di come si mangiano e cucinano le cozze a Taranto). Nel complesso, lo raccomando.

Raccomando anche un film che ho visto in DVD dopo averlo registrato da Ski: Mambo Italiano, un film canadese su una famiglia di Italiani di Montreal sconvolta dal coming out del loro adorato figlio Angelo. Avevo poche aspettative, invece è un film molto, molto divertente, ben scritto, originale, con uno spettacolare styling delle scene, da vedere assolutamente.
Ho visto in DVD anche L'Uomo Senza Sonno, che credo sia un film spagnolo girato in USA, con un Christian Bale bravissimo e scheletrico, doppiato qui mille volte meglio che in Batman. La storia non l'ho trovata originalissima, fa' un po' il verso a Mulholland Drive ma senza la visionarietà di Lynch nella soluzione narrativa. Invece fotografia, scenografia, recitazione, sono tutte "top notch".

Infine, mentre si avvicina la fine della vacanza, inizio a rientrare nella mentalità del lavoro. Mi sorprendo a pensare alle varie cose che mi aspettano al rientro, e nei sogni mi sciroppo varie riunioni di lavoro e discussioni varie. E' come se il lavoro fosse una cosa dentro di me così gigantesca che anche se per qualche giorno riesco a non pensarci, poi mi torna a salire dentro, prima nell'inconscio dei sogni e poi nella lucidità della veglia, come una marea della mente che prima lambisce il bagnasciuga e poi dilaga su tutta la spiaggia. Non so se farmi venire i brividi o pensare che in fondo questo è il lavoro che faccio da 20 anni e che amo follemente, e che quindi come tutti gli amori non si può dimenticare neppure davanti a un piatto di paella o al Mediterraneo color acciaio sotto le nuvole.

18 agosto 2005

Jellyfish hunters


Continua la vacanza spagnola all'insegna del relax (leggi "svacco") più totale. Oltre ad aver raggiunto livelli di sudoku da campionato juniores, mi sono dilettato nella caccia alle meduse. Purtroppo quest'anno il mediterraneo è infestato da questo simpatiche bestioline tossiche, e prima di tuffarsi nel mare (mai così trasparente, pulito e tiepido) occorre armarsi di retina (tipo quelle da farfalle) e ripulire l'acqua dalle due o tre amorevoli creaturine che in quel momento passano di lì. Oggi per esempio se ne sono viste poche, ma ci sono state giornate in cui i ragazzini facevano la spola dalla battigia ai cestini della spazzatura con sacchi della spesa ricolmi di meduse pescate da smaltire (mi immagino la felicità dei netturbini...).

Terminata l'indigestione di Scarpetta e Cornwell, le mie letture hanno piegato verso il serio con Amore Dieci Anni Dopo di Julian Barnes e Estensione del dominio della lotta di Michel Houellenbecq. Sono due libri brevi, che si leggono in poche ore, anzi, si divorano. Entrambi riflettono le inquietudini (o meglio, le disperazioni, le depressioni, la perdita del sé, ma anche la bramosia di amore) della generazione trenta/quarantenne di cui inequivocabilmente e ahimé faccio parte. Sono tematiche che seguo sempre con interesse: se da adolescente si impazzisce per Siddharta o il Giovane Holden o Wilde, ci sono poi i romanzieri per i vent'anni, poi quelli per i decenni successivi. Houellenbecq, di cui ho amato moltissimo sia Le Particelle Elementari sia - soprattutto - Piattaforma, colpisce allo stomaco e alle parti basse con le sue descrizioni di adulti che la vita travolge, adulti spesso (per non dire sempre) straziati tra la fame di vita e la consapevolezza della sua assurdità. Gente che un giorno, dovendo scegliere tra il suicidio o andare in fondo a un bosco per incontrare l'attimo fuggente, l'istante di consapevolezza suprema, scelgono la seconda cosa, ma arrivano con cinque minuti di ritardo. "La fusione sublime non avverrà, lo scopo della vita è mancato. Sono le due del pomeriggio."

Barnes invece non lo conoscevo, me ne ha parlato un fido collaboratore di Panini Deutschland, Michael Leimer, durante un tragitto Modena-Bologna prima della partenza. Sono andato la notte stessa da Feltrinelli in via Dei Mille e ho comprato l'unico Barnes che avevano, Amore Dieci Anni Dopo, della Einaudi. Sono rimasto folgorato. La storia non è niente di speciale: dopo dieci anni un uomo torna nella vita della ex moglie che a suo tempo lo lasciò per il suo migliore amico, e riesce a infiltrarsi tra i due in maniera cinica e geniale al tempo stesso. Lo stile letterario di Barnes è quello che colpisce: il romanzo è un caleidoscopio di voci narranti, che senza cacofonie ricostruiscono la storia, ognuno con un pezzetto di verità, rivolgendosi a noi lettori, anzi, a me lettore. Una piccola rashomon in salsa britannica, dove si parla di amore, verità, cambiamento, depressione, in modo originale. Dopo averlo finito, ho voglia di leggere altre cose di Barnes, magari in inglese.

Colonna sonora di oggi: CASA di Morelenbaum e Sakamoto. Musica brasiliana tradizionale con un twist di Sakamoto. Brilliant.

16 agosto 2005

Horseshoe days


I primi giorni di questa midi-vacanza li ho passati assolutamente da barbaro. Colazione-spiaggia-bagno-pranzo-spiaggia-bagno-cena-letto, senza muovermi dal raggio di 200 metri tra l'appartamento in cui risiedo e la spiaggia de La Herradura. E sulla spiaggia ho in pratica divorato un paio di romanzi, ascoltato musica con l'ipod in maniera autistica, letto El Mundo e Il Corriere e giocato un sacco al sudoku (sono finalmente riuscito a completare quello "diabolico" del CdS). Insomma, ho come chiuso i rubinetti del lavoro, dei fumetti, delle responsabilità, dello stress, e mi sono concentrato solo sulle vicende di Kay Scarpetta e su come completare griglie 81x81 con le cifre da 1 a 9 senza ripetizioni nelle colonne, nelle righe o nei sotto-riquadri. Assolutamente fantastici i miei andalusissimi compagni di vacanza, che mi hanno coccolato, lasciato abbrutirmi di sole e letture, e iniziato a mettere all'ingrasso con un menu composto da

1) insalata russa fatta in casa (una prova dell'esistenza di dio)
2) gamberoni saltati
3) cozze in salsa
4) pesce spada fritto
5) cotolette di pollo
6) insalata di avocado
7) crocchette di prosciutto e besciamella
8) birra Alhambra (siamo in provincia di Granada, dopo tutto)

Insomma, tutti i cibi tipici della cucina casalinga di questa parte di Spagna (e sicuramente salterà fuori una paella da qua alla fine della vacanza...). Addio peso da 94.10 kg di cui scrivevo qualche giorno fa.

Devo dire che avevo un assoluto bisogno di staccare. Durante l'anno, anche nei fine settimana, anche nei brevi intermezzi che mi prendo, la testa continua a pensare... alla Marvel, alla DC, alla Panini, alla Shueisha, ai collaboratori, ai colleghi, al budget, ai DVD, a casini grandi e piccoli (chissà perché uno non si fa ossessionare dagli aspetti piacevoli del lavoro, ma solo da quelli negativi... sarebbe molto più sano).

Mi piace, a 2000 miglia da casa, togliermi tutti i pensieri di dosso, e per un po' guardare solo il mare, i bambini che schiamazzano, i granadini che giocano a beach tennis, le canoe che solcano la baia. La Herradura è un posto assolutamente non internazionale, al 99% la gente qua attorno è di Granada o al massimo di Cordoba. Si sente parlare lo spagnolo, quello stretto, che si mangia almeno 1 consonante per parola, o magari tutta la sillaba finale.

Non ho chiaramente nulla di fumettistico da dire. Infrangerei subito la norma che mi sono dato, di consacrare almeno i giorni delle vacanze di ferragosto a uno stacco totale dal lavoro.

Qualche appunto sulle mie letture: in un paio di giorni ho finito il penultimo romanzo di Patricia Cornwell (Blow Fly, Calliphora in Italia) e letto l'ultimo (Trace, La Traccia). Sono un fan della Cornwell della prima ora, da quando lessi Post Mortem in un viaggio in USA a inizio degli anni '90. Il successo del medico legale Kay Scarpetta, di Richmond, Virginia, ha aperto le strade a CSI, a tantissimi imitatori, forse anche a Julia di Berardi. La Cornwell è stata la prima, a mia memoria, a rendere glamorous la descrizione di un'autopsia, ed è una delle poche capace di descrivere per due pagine, in maniera interessante, le particelle di polvere misteriosa nascoste tra le pieghe di una ferita. Da Post Mortem a oggi ha scritto un romanzo all'anno della sua detective/coroner, facendola però diventare più l'eroina di una soap opera che la protagonista di classici romanzi gialli. Se in CSI, anche dopo 5 stagioni, è LA PROVA, la DETECTION la vera protagonista degli intrecci, nei libri della Cornwell si è passati a veri e propri romanzi corali, in cui Scarpetta è solo il filo che lega assieme un dedalo di personaggi, un cast di (addirittura) cinque "eroi" o (quasi meglio) super-eroi, che da un capo all'altro del mondo, disponendo di risorse economiche e tecnologiche illimitate, dotati di abilità quasi sovrumane, lottano contro il male. In "Traccia" ci sono tutti: Kay Scarpetta, bella, matura, potente, intelligente ("anche se non lo avrebbe mai ammesso a se stessa"), fulcro ancora una voltadell'intreccio e (purtroppo) movente degli omicidi (come in molti altri romanzi...). La nipote Lucy, bella, intrepida pilota di elicotteri, proprietaria di una ditta privata di controspionaggio, miliardaria con due (2) Ferrari, lesbica ma forse con qualche ripensamento. Il socio di Lucy, Rudy Musil, bello come un attore di Hollywood, rude e spietato. L'amante di Kay, Benton, prima morto, poi tornato dalla tomba (e chi dice che la Marvel non insegna), anche lui infinitamente bello, intelligente, forte, ricco. Infine, anche Pete Marino, il detective socio di Kay, per un decennio descritto con un grassone, forse limitato, attaccabrighe, white trash assoluto, omofobo, anche lui perde peso in "Traccia", si rasa la testa, sembra quasi bello anche lui, ci rivela che dopo 12 anni forse un giro con la Scarpetta se lo farebbe, e diventa a suo modo anche lui uno dei cinque super eroi del libro.
Insomma... una sorta di DELUSIONE... che si legge solo per non perdere uno degli episodi della soap opera (mentre i primi libri erano totalmente a se stanti, con dei veri intrecci gialli, un finale a sorpresa, e un intersse autonomo). Pensate che in Blow Fly l'arcinemico di Kay, l'uomo lupo Chandonné, una sorta di mutante con i denti aguzzi e coperto di pelo dalla testa ai piedi, evade dal braccio della morte, per tornare sicuramente in uno dei prossimi romanzi, e vi rendete conto anche voi della sorta di degenerazione cui la Cornwell ha sottoposto la serie di romanzi che l'ha resa famosa...

12 agosto 2005

Wi fi

Incredibile... sono in transito a Madrid, in attesa del volo per Malaga. Vedo dei grandi cartelli con la scritta "Zona Wi fi".
Accendo il Mac, mi connetto, mi si offrono varie soluzioni per accedere al servizio, ricordo a memoria le password di iPass (che normalmente con Mac non funzionano), le inserisco e --- wham! ---- eccomi connesso! Riesco anche a spedire in ufficio il pezzo per UR che ho scritto precedentemente, in volo, sorvolando la Spagna.
Mi sembra tutto incredibile, ma eccomi qui, nel cyber spazio. E -permettetemi di essere scettico - non so se in Italia ci sono cose simili nei nostri aeroporti.

11 agosto 2005

I'm stepping out


...finalmente le ferie! Sono solo 12 giorni, di cui 7 solo lavorativi, ma ho un bisogno pazzesco di staccare. Purtroppo ci sono un paio di "beghe" in ballo che non mi permetteranno uno stacco dal lavoro al 100%... speriamo che tutto si risolva per il meglio (niente di grave, tuttavia).
Domani me ne torno per la IV volta a La Herradura, a nord di Malaga, sulla costa di Granada, Andalusia profonda, dove i bananeti fiancheggiano la strada, si prende una birra con le tapas a 1.30 euro a persona e gli Andalusi si alzano la mattina presto per andare a piantare l'ombrellone in spiaggia, per poi tornare a casa a fare colazione con churros o con tostadas e scendere in spiaggia definitivamente alle 11,30-12.00, con La Razon o Diario As sotto il braccio. Un pochino mi sento Andaluso anche io quando mi metto in fila dal panettiere per comprare il pane di Alfacar o salgo sul pulman della Alsina Graels per andare al mercato nella vicina Almunecar.
Mi porto un sacco di libri da leggere, il Mac per (forse) aggiornare il blog, tutte le mie 3000 canzoni favorite, nessun fumetto (a parte l'ultimo LINUS). Hasta la vista, babies...

NELLA FOTO: i sassi della spiaggia di Cantarrijan, a fianco de La Herradura, una delle più belle spiagge (naturiste, of course) mai viste in vita mia

08 agosto 2005

Non-ferie d'agosto


Era un bel po' che non passavo agosto al lavoro. Di solito, mi prendo due settimane o più di vacanze in questo mese, da sempre uno dei più "soft" per l'editoria. Quest'anno però, un po' perché ci sono molte cose da fare, un po' perché per motivi personali non mi interessa andare via in questa stagione, sono a lavorare dal 2 all'11 agosto... e apriti cielo! Anche se il ritmo è ancora contenuto, gli impegni sono moltissimi: riunioni, programmi, gestione ordinaria e straordinaria, proposte di nuove licenze, progetti speciali, persino la preparazione del lancio di PANINI COMICS in Ungheria (avete letto bene...). Per fortuna, la temperatura è fresca (anzi, devo alzarmi dalla poltrona per andare a chiudere le finestre, si gela...).
Sono anche arrivati dopo un mese di buco gli albi DC. Mi piace abbastanza il turbillon di albi e miniserie in continuità, collegate a Infinite Crisis, anche se lamento la mancanza di un unico asse portante. Ci sono una serie di elementi nuovi (la guerra Rann-Thanagar, la follia dello Spettro, l'allenaza di tutti i super criminali, il progetto Omac e la trasformazione di Checkmate in un'associazione sovversiva, la spaccatura nella JLA --- gli Amici della Legge --- dovuta agli eventi di Identity Crisis, e la mutazione dell'assassino di IC nel nuovo Eclipso). Dove tutto questo vada a parare... non lo capisco. Mi sembra un po' anarchico nell'insieme, ecco...
Segnalo anche come lettura imprescindibile I MAESTRI DELL'ORZO in Repubblica, davvero un capolavoro.

Infine, un elemento di orgoglio personale: oggi mi sono pesato, e la bilancia per la prima volta in anni e anni ha segnato 94,1 kg. Pensate che nel 2000 ne pesavo 100. Segno che il cambiamento di alimentazione degli ultimi mesi e la frequentazione, omeopatica ma assidua, di palestra e piscina, hanno iniziato a operare i loro frutti. Bene, bene, bene.

02 agosto 2005

Martes


Finita la mini vacanza, aspettando quella relativamente più lunga dal 12 al 23, eccomi di nuovo al lavoro.
Mail non lette nella mia inbox: 582 (di cui oltre 150 spazzatura).
Incazzature da assurdi casini fumettistici: almeno due, mediamente serie.
Cose interessanti: un paio.
Buone notizie: ho potuto dare una buona notizia a una buona e cara persona. E' un lusso che non capita tutti i giorni.
Ho visto la figlia di Tony Verdini, Elisa, molto carina.
Ho passato un'ora al telefono con il direttore marketing di EA per capire in che modo possiamo collaborare per il lancio di RISE OF THE IMPERFECTS, il primo video gioco Marvel prodotto dalla Electronic Arts e che introduce otto nuovi personggi targati EA+Marvel.
Ho fatto la mia ultima lezione in palestra con il personal trainer prima della pausa estiva.
Ho cercato di vedere le puntate finali di CSI, quelle di Tarantino, registrate da Sky, ma per un "bug" di sistema di Sky, non si è avviata la visione automatica della seconda parte, e il mio DVD recorder ha registrato solo mezza puntata.
Insomma, poteva andare meglio, ma anche peggio... Per fortuna la gatta è qua vicino che dorme tutta tranquilla (e non solo lei), Letterman intervista Armstrong su RaiSat Extra, e ci sono tante stelle a Bologna.