04 febbraio 2006

Fois gras e cimiteri


Vado a Parigi spessissimo, molto più che in qualsiasi altra grande città. In fondo, è la capitale europea dei fumetti, e ci sono continue occasioni per andarci. Nel 2005, ci sono stato sette volte, di solito dalla mattina alla sera, o dormendo una sola notte.
Invece, quest'anno ho deciso di farmi un regalo e di fermarmi quattro giorni, post Angouleme, approfittando del week end e della chiusura della Panini il 30 e il 31 gennaio (per la festa di San Geminiano, patrono di Modena, oh increduli). Un amico mi ha gentilmente prestato il suo appartamentino vicino al Pere Lachaise, XXesimo arrondisment, e mi sono fatto una piccola vacanza, movimentata comunque da una serie di incontri lavorativi infilati nel mezzo.

Appunti e impressioni di questo soggiorno a Parigi:

Visitato il cimitero del Pere Lachaise. Inutile, è davvero uno dei posti più magici del mondo. Viali e viali di tombe monumentali, di gente famosa o di sconosciuti. Si tocca con mano la storia, ma anche il dolore di generazioni, ci si sente vicini alle anime di migliaia di persone che hanno lasciato qui le loro esperienze e i loro pensieri. Splendida la tomba di Oscar Wilde, con i baci di centinaia di anonimi ammiratori. Impressionante quella di Allen Kardek, il fondatore dello spiritismo, davanti alla quale piangeva un giovane che sembrava il clone del defunto (uno spunto per una storia a fumetti...). Poi quella di Marie Trintignant, piena di fiori. Soprattutto quelle dimenticate, abbandonate, coperte di muschio, con i gatti sopra, con i nomi un po' cancellati...
Era una giornata freddissima, ma di sole, perfetta in un certo senso per visitare un cimitero monumentale come questo.

Visitata la mostra di Ron Mueck, alla fondazione Cartier. Ragazzi, è in assoluto una delle più pazzesche mostre di arte moderna mai viste. Mueck realizza statue iper-realistiche, o giganti o minuscole, di una precisione strabiliante. Soprattutto, riesce a dare una forma fisica all'inquietudine, alla follia. Le sue statue sembrano suggerire qualcosa, esprimono un racconto, forse chiedono aiuto, lanciano invettive.

Cenato in una serie di ristoranti molto buoni, che confermano il buco nero in cui è caduta l'Italia ma soprattutto Bologna (non è possibile che mangiare a Parigi costi in proporzione meno che da noi...). Segnalo l'ottimo Square Trousseau vicino alla Bastiglia (Le Square Trousseau 1, rue Antoine Vollon, 12e, Mº Ledru-Rollin, tel: 01.43.43.06.00)(un fois gras da delirio) e sulla Rive Gauche davanti a Notre Dame il Café Panis, vicinissimo all'incrocio dei comics, quello tra Rue Dante e Boulevard St Michel (cibo da bistrot buonissimo).

Pranzato al Georges, il ristorante di design in cima al Centre Pompidou. Il cibo è ottimo ma smodatamente caro (un piatto + acqua minerale = circa 30 euro). Il posto e la vista però sono senza prezzo, per parafrasare una pubblicità.

Girato per il Marais, Montmartre, il quartiere dei Grandi Magazzini dietro Opera, sempre e comunque, nonostante il freddo.

Comprato formaggi, vino, pane per una settimana (non le baguette, ma il fantastico Pain Poilane).

Seguita la processione del Capodanno cinese sulla piazza dell'Hotel De Ville.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Il Georges è una favola: struttura minimalista e musica lounge-elettronica.
Carissimo, è vero, ma - come hai ben detto - ci si va per incantarsi di fronte allo splendido panorama. Se poi la giornata è assolata, con quel cielo freddo e cristallizzato che solo le città del nord sanno donarti, e stai insieme alla persona che ami...