13 aprile 2007

Eran trecento...


Ho visto il film 300, adattamento del fumetto di Frank Miller. Ne avevo sentito parlare malissimo, e dato che a me Sin City non era piaciuto più di tanto, sono andato al cinema con basse aspettative. Invece, tecnicamente e visivamente, 300 funziona, è scattante, innovativo, iconograficamente ardito. Si ispira al fumetto - a momenti - quasi vignetta per vignetta, dettaglio per dettaglio, ma la cosa non disturba più di tanto, forse perché la graphic novel, con il suo formato widescreen e i colori lividi di Lynn Varley, quasi presagiva la trasposizione sul grande schermo.
Sulla sceneggiatura se ne sono dette di tutti i colori, che Miller è un fascista, che 300 è una metafora dei bellicosi ma leali americani contro gli immorali, corrotti e sotto-sotto vigliacchi islamici. Tuttavia, il fumetto risale al 1998, tre anni prima dell'11 settembre, e forse andare a ricalcare questa possibile metafora è ingeneroso nei confronti di Miller. Gli Spartani erano gli Spartani, privi di politically correctness, assassini di neonati disabili, assassini di diplomatici e messaggeri. ma indubbiamente con il sacrificio dei 300 delle Termopili hanno fermato un'invasione asiatica, e senza quel sacrificio forse oggi bloggherei in una lingua neopersiana anziché in una neolatina. Forse Miller ha romanzato troppo la verità storica, ma 300 non ha la pretesa di essere un film storico: tutta la sua struttura e la sua estetica sono artificiali, teatrali, costruite a tavolino, coreografate, photoshoppate. Il risultato può essere discutibile quanto volete, ma è decisamente geniale, e un appassionato di cinema, di comics o di entrambi, non può perderlo...

Di 300, tra l'altro, parlerò SABATO SERA ALLE 20 su Radio 24, nel corso della trasmissione LA ROSA PURPUREA. Se siete in zona radiofonica, non perdete il programma, condotto dalla sfavillante Marta Cagnola.

3 commenti:

Fabrizio ha detto...

300 è una trasposizione emotiva bellissima. Quello che i filostorici non comprendono è che questo film gioca molto sul "come avrebbero visto certe cose gli Spartani". Se non hai mai visto un elefante in vita tua e te lo trovi in battaglia, come lo descriveresti?
Il concetto è tutto qui. Non deve essere visto in chiave storica, ma in chiave assolutamente emotiva.
Gli immortali sembrano ninja? Beh, secondo me con buona probabilità potevano essere mascherati per spaventare il nemico.
Ci sono giganti deformi? I greci erano piccoli e tarchiati, come avrebbero descritto un avversario di statura molto superiore, magari sfigurato da tante battaglie?
Serse sembra una drag queen? Ma i Persiani si adornavano come le donne, è risaputo dalla descrizione fatte dagli autori greci.
Il film ha troppo sangue? Nella realtà gli storici calcolano che ne sia stato versato molto di più di quanto non se ne sia visto.

Insomma, è come se Miller si fosse trovato davanti al fuoco con Erodoto a raccontargli questa storia. E lui se la sia immaginata, con un grande trasporto emotivo.

QUESTA è LA FIGATA DI TRECENTO!!

Ciao

Fab

grievous ha detto...

A me 300 è piaciuto moltissimo per i motivi da molti elencati (fotografia e messa in scena, costumi ed effetti speciali ed, ovviamente Miller). Ma trovo davvero strano che al sommo MML non sia piaciuto altrettanto Sin City. Specialmente perché nel post c'è scritto "Si ispira al fumetto - a momenti - quasi vignetta per vignetta" (o probabilmente lo si vede come un difetto più che un pregio) e Sin City è proprio questo: frasi, dialoghi, messa in scene, fotografie e inquadrature praticamente identiche al fumetto (memorabili i bianchi e nero, le campiture e la pioggia). Da questo punto di vista SC e 300 sono uguali in tutto e per tutto. Il "de gustibus" è ovvio, ma davvero mi sorprende che SC non abbia fatto breccia anche nel cuore del sommo. :-o

Unknown ha detto...

ecco, non blogrollo per qualche giorno e mi perdo uno sfavillante! grazie#^_^# SuperBimba