26 settembre 2005

La gatta sul letto che scotta


Da ragazzino mi regalarono Come vivere con un cane nevrotico, un libro esilarante che ancora si trova in italiano edito da Rizzoli. Era una crudele parodia dei cani, descritti nei loro aspetti più nevrastenici. Stamattina, alle 6.30, quando Emma Guay mi ha per l'ennesima volta gettato per terra gli occhiali, ho pensato che dovrei andarmi a comprare l'analogo Come vivere con un gatto nevrotico.
Vedete, Emma Guay è la mia gatta da quasi 11 anni, ed ha una serie di comportamenti bizzarri oltre misura. In primis, Emma non miagola. Mai. Non che sia muta, semplicemente pensa che miagolare sia una cosa volgare, da gattacci del quartierino. Lei, la sofisticata, fa le fusa in maniera molto rumorosa, invece di miagolare. E quando ha fame, dalle 6.00 della mattina in poi, si posiziona sulla mia schiena, sulla mia pancia, e in altre zone meno decorose, e inizia il suo concerto. Il punto è che dopo tanto tempo il sistema non funziona più, e riesco a dormire anche davanti ai suoi più ribollenti concerti. Nuova strategia: buttare a terra gli occhiali dal comodino. Non so come le sia venuto in mente, non so neppure come sia riuscita ad INTUIRE una cosa del genere, ma di certo sentire i miei occhiali di Philip Stark che volano per terra quando fuori è ancora buio riesce sempre a farmi balzare in piedi. Mi incavolo, le caccio un urlo, ma poi remissivo vado in cucina e la sfamo, pensando al prossimo paio di occhiali da comprare.
Non vi basta? Emma non mangia mettendo il muso nella ciotola, come ogni gatto che si rispetti. Emma crede di essere umana, e afferra il cibo con le zampe, si infila nelle unghie i dadini di carne e se li porta alla bocca. Chiaramente, dopo ogni pasto, l'angolo della cucina a lei dedicato sembra uno stadio dopo il passaggio degli ultras.
Ci sono poi i comportamenti nevrotici "normali", che si sentono su molti gatti: l'amore per i pisolini nel cestino della biancheria sporca, la mania di nascondersi nel guardaroba, col rischio di rimanere chiusa per ore o - come è successo - per un giorno, il voler salire sulla tastiera quando scrivo al computer, il sedersi sul giornale mentre lo sto leggendo. Eccetera. Eccetera. Eccetera.
Questo non inficia perà l'amore assoluto per Emma. Emma che è sempre alla porta quando entro in casa, che ovunque sia mi accompagna, che si mette sulla mia parte del letto per tenermelo caldo prima del mio arrivo, che sa mordicchiarmi la mano senza farmi male, che capisce quando le giornate sono "no" e mi si mette sulla pancia, con le sue fusa che sono una serenata, un volermi dire "Io ci sono. Io resto."

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