24 settembre 2005

Walking on the moon


Questi fine settimana di passaggio tra l'estate e l'autunno sono particolarmente godibili: fa già fresco, qua sul lembo dell'Appennino, ma il sole splende e se ci si mette come le lucertole si prende un bel tepore che scalda le ossa e può persino far sudare. Dopo un po' che non lo facevamo, siamo andati a fare un po' di trekking serio qua sulle colline in riva al Sillaro, restando quasi sempre sui sentieri, ma terminando con un "fuori pista" in discesa, sul greto secco di un torrente, che ha abbastanza spezzato le gambe al sottoscritto (ahimé, il tapis rulant in palestra non serve davvero a farsi dei polpacci d'acciaio).
Sembra incredibile, ma in quattro ore d'escursione si riescono a vedere a pochi metri cerbiatti, fagiani, stormi di poiane, un bellissimo airone cinerino, e ovviamente le mie amatissime mucche romagnole, anche loro spaparanzate sotto il sole. Nel pomeriggio, inevitabile dormire qualche ora, un piacere assoluto, almeno per me. Basta poco per cadere in un sonno profondo, mentre fuori c'è la luce, mentre nella casa si sentono passi, voci, musiche, e si precipita in un buio assoluto, più intenso di quello notturno, perché è solo della mente, e in pochissimo ritempra.

Poi, verso sera, ho iniziato a dar fondo all'ultima pila di fumetti Marvel in originale arrivati in ufficio.
Assolutamente brillante: DAREDEVIL/FATHER (siamo nei pressi del capolavoro), ma anche i capitoli finali del WOLVERINE di Millar e di ASTONISHING X-MEN di Weadon/Cassaday. IRON MAN di Ellis e Granov lascia a bocca spalancata.
Ci sono anche altre cose che si leggono senza particolari punti esclamativi (e qui inizio a sentirmi nell'imbarazzo di non poterne davvero parlare... dopo tutto - ho deciso - da inizio novembre il blog andrà "in chiaro" per i lettori Panini Comics, e quindi potrebbe essere politicamente scorretto criticare le stesse storie che in futuro dovrò professionalmente promuovere, no matter what...).

Dulcis in fundo: per la 100esima volta ho riletto il volume di Altan dei CLASSICI DEL FUMETTO SERIE ORO. L'ho letto in collettiva, con tutta la "balotta" della casa di Bellisola, declamando le battute più belle ("Cara, mi si è indurito il coso!" "Tieni duro, che prendo la Polaroid") ("Mi vengono in mente opinioni che non condivido") ("Poteva andare peggio". "No").

Dizionario slang bolognese/italiano, parte 1:
balotta = compagnia, gruppo di amici con cui si bivacca, si tira tardi, si esce assieme