15 novembre 2005

Metti una sera a cena


Sabato scorso siamo stati a Imola. Abbiamo mangiato in centro città, in un locale tipico, il Parlaminté, che miscela la tradizione romagnola con piatti di pesce originali e creativi. Insalata di gamberi, pesce non di allevamento con tortino di melanzane e cacao, un ottimo Anima delle cantine Marramiero. Totale in due: 57 euro, un rapporto qualità/prezzo ottimo, e una riflessione: che ormai l'impossibilità di mangiare bene a Bologna è diventato un luogo comune così condiviso che noi Bolognesi ci siamo rassegnati al 100%. Esatto.
Chi non conosce bene Bologna si immagina una città "grassa" dove si mangia bene ovunque. La triste realtà è un'altra: le centinaia di migliaia di studenti e avventori di fiere e congressi (una vera folla di decine e decine di migliaia di persone che ogni giorno irrompe in città per quasi otto mesi l'anno) ha snaturato la domanda di ristorazione in città, e miscelando questo fatto con una sorta di arrogante delirio di onnipotenza di moltissimi ristoratori si ottiene una città dove ruotano tra riffe e raffe 500.000 persone al giorno che si sono arrese a non mangiare fuori o a mangiare fuori a prezzi incredibili e/o sotto gli standard qualitativi che ci aspetteremmo.
In pratica, a Bologna si mangia o in pizzeria (almeno 12-15 euro per pizza -spesso deludente -birra-caffé) o in ristoranti etnici (cinesi, giapponesi, indiani, messicani, argentini, gli ultimi 4 tipi solitamente carissimi, anche oltre i 30 euro a testa). Fatte salve queste tipologie, a Bologna si trovano...

a) ristoranti da "nota spese", destinati a vari Zii Paperone della zona o a coloro che mettono il tutto a carico dell'azienda. Fanno la loro fortuna con le Fiere, e spendere meno di 50 euro è un'utopia. Ce ne sono alcuni ottimi, per esempio Il Cambio, il mio favorito, ma in grandissima percentuale sono un po' dei bluff. Basta vedere le guide culinarie che analizzano i migliori ristorante della regione o d'Italia: raramente troverete punteggi altissimi per ristoranti bolognesi. E anche isolando i cinque-sei migliori della categoria, non sono certo una soluzione per mangiare fuori quotidianamente.

b) ristoranti medi "tipici": a differenza di altre città, in cui il ristorante di cucina locale a medio prezzo e di buona qualità è una costante, qua da noi semplicemente credo che non ce ne sia NESSUNO. Se si vuole rimanere nella fascia 15-20 euro e sulla tipologia di cucina tipica bolognese... si trovano solo dei "pacchi", per usare il nostro slang. C'è sempre qualcosa che non funziona: il servizio, il cibo, le materie prime, i sapori... tutto è salato, unto, poco gradevole. Potrei fare molti nomi, ma meglio stendere un velo pietoso. Anche i 2-3 che un poco si salvano (il Pontelungo, per esempio, o Amedeo in via Saragozza) sono a dir poco ondivaghi. Un classico di sempre, il Meloncello, è ormai fuori target come prezzo. Insomma, un disastro.

c) ristoranti medi "creativi": recentemente si sono affermati una piccola squadriglia di ristoranti gestiti da chef giovani e creativi, che mescolano carne e pesce, elementi etnici e altri locali, cucina del territori con suggestioni di altre terre e altre latitudini. Sono buoni, pur con qualche cedimento. Il problema? Nascono con le migliori intenzioni, ma appena superano una minima soglia di popolarità diventano iper affollati, il servizio inizia a cedere di tanto in tanto, ma soprattutto i prezzi si gonfiano e pian piano si fa strada la tentazione di dare una spallata ai prezzi e di entrare nella categoria "a". Cito un po' a braccio alcuni dei migliori della categoria: Scacco Matto, Casa Monica, Godot, Pane e Panelle, Divinis, e ultimamente una passione personale, dove ho appena cenato, il C.Bo all'interno della Sala Borsa, un ottimo rapporto qualità/prezzo e un'ottima cucina creativa.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

e secondo te dovrebbe fregarcene qualcosa di quello che ingozzi??
pensa a quanti muoiono di fame e quella pizza per te deludente la mangerebbero vecchia di una settimana...

Anonimo ha detto...

E' vero, mangiare a Bologna non è facilissimo... Personalmente non condivido l'analisi un po' pessimistica sulle pizzerie (alla fin fine il gusto è una cosa personale), mi trovo pienamente d'accordo, invece, sul C.Bo in Sala Borsa. A un prezzo medio (certamente lo studente medio non può permettersi di andarci tutti i giorni) offre una cucina creativa che stupisce. Personalmente l'ho molto apprezzato.

Al riguardo del commentatore che mi ha preceduto, dico soltanto che se non gli importa nulla dei pareri gastronomici dell'autore, può molto semplicemente "skippare" messaggio, o andare in qualche altro sito web.

Anonimo ha detto...

io skippo dove mi pare....
poi nessuno ti costringe a leggere i miei messaggi,potresti skippare anche tu non credi?
nulla di personale,....
ciao

Anonimo ha detto...

Avendo passato quasi due anni a Bologna per lavoro, rientro nella categoria di quelli che hanno "rovinato" la ristorazione della città.
Secondo me dovresti rivedere le tue aspettative i merito ai prezzi: mi sembra che, ormai, in tutta Italia, mangiare (e non dico mangiare bene) con non più di 20 € sia praticamente impossibile.
Effettivamente, però, anche io sono rimasto un pò deluso, vista la reputazione della città.
Per fare un esempio, a parità di qualità del ristorante e di prezzo, secondo le mie esperienze, Genova batte Bologna.
Fra i locali che sono rimasti in cima alle mie preferenze, cito solo la Cantina Bentivoglio: pochi piatti, ottima carta dei vini, musica Jazz di valore. Certo non proprio economico. Ma noi forzati del piè di lista possiamo permetterci questo e altro ;-)
Ah, il più caro in assoluto: il Tartufo. Cena in due (con bottiglia di vino): 74 € a cranio!!!

Ciao.

Anonimo ha detto...

34 euro a cranio in 4 al Meloncello per mangiare, bene per la carità, ma le solite "specialità bolognesi" (tortelli e polpette e contorno).
Io lo trovo uno scandalo...

Mister Le Marche ha detto...

Sottoscrivo in tutto e per tutto il post, e mi permetto di linkarlo al mio di oggi (aprile 2007).

Stasera, nella fattispecie, sarò al Pane e Panelle, curioso di verificare quanto dici.

Complimenti!

Angelo

michele ha detto...

ciao! io se voglio mangiare con amici vado all'orsa, le tagliatelle e i piatti freschi sono sempre una garanzia; per il tradizionale amo bertino e la gigina.. e per farmi un regalo vado alla drogheria della rosa. pane e panelle riaperto mi vedrà presto, e sono curioso di provare l'autotreno, che non conoscevo. per il resto daccordissimo con te, aggiungendo che le pizze sono, di solito, il peggio in assoluto: gomma e sottaceti al bidone e mozzarella in tubi sintetici al prezzo di un pasto in trattoria. bologna è disperante.. con mezz'ora di macchina però cambia tutto, si mangia benissimo praticamente sempre e a prezzi correttissimi!
ps: sai qualcosa di sandro al navile? ce l'ho vicino a casa...