08 maggio 2006

On the radio.


Uno dei piccoli piaceri di ogni giorno è ascoltare la radio.
Credo che questa abitudine "sotterranea", meno conosciuta o mainstream rispetto alla visione della TV o all'ascolto di musica registrata, sia diffusa in maniera irregolare nei diversi strati sociali e generazionali. Io la radio la ascolto la mattina, religiosamente, mentre mi faccio la barba e traffico per casa, sempre Città del Capo Radio Metropolitana, un'emittente di cui sono stato socio fondatore nel lontanissimo 1987 e che seguo soprattutto nella prima parte del giorno. Rassegna stampa, notizie, chiacchiere su Bologna e gli eventi politici e culturali della mia città.
Poi, nei circa 35 minuti necessari per andare da casa mia alla Panini, l'appuntamento è la rassegna stampa di Radio Radicale. Per un appassionato di politica come il sottoscritto, che segue le vicende dell'agone elettorale dai tempi del referendum sul divorzio, è imperdibile; Massimo Bordin, con la sua voce inconfondibile, con le sue punzecchiature equidistanti e ben dosate, legge e commenta sostanzialmente solo articoli e "fondi" politici. A un primo ascolto può suonare un po' grottesco, ma una volta che si impara ad apprezzare la voce roca e spesso ironica, diventa un appuntamento quasi ipnotico.
Il resto della giornata, il che vuol dire in pratica la sera tornando a casa o durante la notte, l'appuntamento fisso è con un'altra radio che fin dal suo esordio, sei anni fa, è in cima alla mia hit parade personale, Radio24. La radio della Confindustria, soprattutto da quando è diretta da Giancarlo Santalmassi, si dimostra una voce originale, obiettiva e attenta alla realtà, senza schemi. Si sente di tutto, voci di destra, voci di sinistra, voci "dentro" e voci "contro". Mi piace molto La Zanzara, dalle 19.15 alle 21, ma specialmente Zombie, il nuovo programma di Diego Cugia. Ecco, quando penso a persone che ammiro e che vorrei incontrare, Cugia è in cima alla lista. Quando sento la sua voce (dio, quanto è importante la voce, alla radio) e ascolto i suoi deliri radiofonici, direi che al 99% potrei sottoscrivere quello che dice. Provate ad ascoltarlo, zomberos...

Photo by WanShan.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Anch'io adoro la radio (per 5 anni ho condotto anche un programma :)
A proposito di radio24 consiglio Melog di Gianluca Nicoletti. Analisi "fuori di testa" sul mondo della tv. Un programma che adoro!

L'incertain regard ha detto...

Alle radio parlanti ho preferito da tempo le radio musicanti, che non prevedono il supporto di voci narranti. Generalmente ascoltate in ufficio: Radio 105 Classics ad esempio (solo musica 70 e 80 e dal cui sito www.105classics.net/home offre variazioni sul tema esclusivamente via Internet). Sono sicuro che nel vasto panorama della radiofonia via web esite la mia radio ideale, purtroppo mi manca il tempo per trovarla...

Dario Bressanini ha detto...

E non dimentichiamo "Il gastronauta" !!!!

Anonimo ha detto...

Grande Bordin. Per un "Radicale duro e puro" come me è un faro guida nell'etere :-) Mi piace molto anche Gianluca Nicoletti che seguivo a Radio 2 e di cui ho poi perso le tracce (grazie a Pino Paoliello che me lo ha fatto ritrovare). Pollice verso per Cugia, a mio parere troppo retorico. 10 e lode invece al Ruggito del Coniglio :-D

Anonimo ha detto...

@nomad: prego :)