"Bevo grappa invecchiata e ascolto musica jazz. Sistemo i libri sugli scaffali nuovi e resto fermo in mezzo al soggiorno a guardare i tappeti e i quadri e i tessuti alle pareti, e so che i fantasmi girano per i corridoi.
Ma non per questi corridoi, non in questa casa. Sono rimasti tutti in quell'infilata di stanze nello stretto passaggio alla fine della notte, e io resto impotente in questo posto deserto e guardo i libri.
Ho nostalgia dei giorni del disordine. Li rivoglio, i giorni in cui ero giovane sulla terra, guizzante nel vivo della pelle, imprudente e reale. Ecco di cosa ho nostalgia, dell'interruzione della pace, dei giorni del disordine quando camminavo per le strade vere e facevo gesti violenti ed ero pieno di rabbia e sempre pronto, un pericolo per gli altri, e un mistero distante per me stesso"
Don DeLillo, Underworld, pagina 861 dell'edizione Super ET di Einaudi.
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