31 ottobre 2005

Lucca in pratica - 1


A Lucca ci arrivo di venerdì. Lascio l'ufficio alle 16.30 e faccio la Cisa, dal momento che sul sito della Società Autostrade non vengono segnalati incidenti. Ignoro però che la A15 NON FA parte della S.A. e quindi mi becco una coda di 11 chilometri per lavori. Due ore a passo d'uomo, nell'appennino parmense, senza sapere nulla (le radio non prendono) e senza poter chiedere info a nessuno (il numero delle infomazioni della A15 è collassato per il troppo traffico). All'inizio la prendo con calma, ascolto Moby, leggo L'Espresso. Poi, all'inizio della seconda ora di attesa mi inizio a innervosire. Penso a quelle storie terribili che si sentono alla TV di code che durano tutta la notte e per le quali arriva la protezione civile a portare i viveri. Maledico la A15, il sistema viario italiano, e i lavori in corso che nessuno pensa di sospendere in coincidenza con i ponti. Medito anche di uscire, ma l'appennino in quel punto è a strapiombo, vertiginoso, ostile. Mi vedo perduto, nonostante il satellitare, a guidare senza meta nella notte. Poi pian pianino, super il punto critico (un "banale" restringimento di carreggiata, ma disposto in modo che occorre quasi fermarsi per poter passare) e la marcia riprende regolare. Entro a Lucca alle 20.45, oltre quattro ore dopo la partenza, dopo aver percorso poco più di 200 chilometri. Mezza Italia è in viaggio, e si è visto...
Non passo neppure in hotel, vado alla fiera, dove lo staff Panini e Pan sta allestendo uno stand enorme, il più grande finora...
Ci sono Matteo e Gianni del marketing, Andrea, e un bel po' di ragazzotti della Pan, conosciuti o meno, capitanati come sempre da Alex Bertani. Non visito i padiglioni, ma mi sembra tutto colossale, e noto che nel nostro ci sono proprio tutti: Star, Kappa, il Giornalino, Disney, Bonelli, Free Books, Lizard, Coconino, la Play, la Magic, la Yamato, la Shin, la Dinyt, la D-Visual, Rainbow, Alta Fedeltà... In alcuni casi, alleati di sempre, in altri, nemesi storiche o dell'ultima ora, e in altri ancora simpatici colleghi di questo pazzo pazzo mondo del fumetto.
Senza passare dall'hotel, andiamo tutti a cena, da Buralli, dove ritroviamo Simone e famiglia, e dove in seguito ci raggiunge Giuseppe Camuncoli. Come sempre, io, Simone e Alex ci estraniamo in un angolo a parlare del mondo dei comics passato presente e futuro. Anche se lavoriamo tutti e 3 a Modena, lo facciamo da tre edifici distinti, e non capita spesso che si possa stare due ore faccia a faccia a scambiare pettegolezzi, idee e impressioni. Ceno con un "farrotto alle melanzane" (o meglio, il meno dice "risotto di farro", ma mi pare una contraddizione in termini). Poi pollo fritto con verdure fritte (una delusione) e macedonia per terminare.
Sono troppo stremato per restare fuori a bere, e me ne vado in hotel, al Celide, nostro storico albergo lucchese, dove veniamo sempre trattati con una gentilezza e una disponibilità che hanno pochi paragoni. Quest'anno non divido la camera come spesso succede con Francesco Meo, ma per la prima volta con il mio vice Andrea Rivi, e restiamo un po' alzati a parlare dei nostri argomenti preferiti (i fumetti e la politica, il compromesso storico versione XXIesimo secolo). Poi si crolla, e la vigilia di Lucca finisce...

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